La band hardcore punk di Nashville pubblica un invito alle armi che potrebbe spingere anche i più acquiescenti ad agire ed è una segnalazione doverosa per tutti coloro che avessero una ventina di minuti da passare nella cattiveria nera delle periferie.
"Do It With A Smile" è stato pubblicato tramite l'etichetta newyorkese Exploding In Sound Records su cassetta e vinile. Il disco è andato completamente esaurito proprio alla data di uscita, il 5 marzo 2021 e non sono ormai rimaste molte cassette.
La maggior parte delle tracce dura meno di due minuti e, come ci si aspetterebbe da questa lunghezza, sono così energiche che si inizia a sudare e schiumare di rabbia dopo solo pochi secondi. Verso la fine, ci sono due spietati midtempo con "No Hope" e "No Relief" che concluderanno l'album e probabilmente lasceranno alcuni ascoltatori a bocca aperta.
Parlando più di sensazioni che di affinità musicali, il primo disco dei Thirdface mi pare un degno erede di ‘Impenetrable Cerebral Fortress’ dei Gulch che attirò attenzioni (di noi pochi fissati che il metal estremo sia il futuro del genere) nel 2020.
La sensazione – nello specifico –
è quella di una incazzatura sporca.
Sebbene l'hardcore ami fingere di
essere contrario a celebrare i suoi singoli partecipanti, la storia del genere
dimostra che si tratta di una buona dose di stronzate. Intere carriere sono
state costruite in realtà sulle spalle di cantanti e chitarristi
imprevedibilmente energici con riff fragorosi (o mancanza di essi).
I Thirdface non sono interessati
a continuare questa tradizione. In questo album di debutto, i Thirdface (composti dalla cantante Kathryn Edwards, dalla bassista
Maddy Madeira, dal chitarrista David Reichley e dal batterista Shibby Poole) si
concentrano sull'hardcore come azione collettiva, portandolo dall'immaginazione
culturale idealizzata al presente.
Il risultato è un'intensa
sensazione di aver in mano qualcosa di importante e,
forse ci sbagliamo, ma una via alternativa del progresso della musica estrema.
Vai al resto della Rassegna