Time to
learn to live with the fears that lie ahead
Time to hold our own, and meet our bitter end
Can we gather strength, surrender to our fate?
Or will the world collapse, will we never change?
Let's ride it out as the clock ticks down
Il 12 settembre scorso, mentre
gli ayreonauti di mezzo mondo (71 Paesi differenti rappresentati,
compresi 214 fortunati provenienti dal Bel Paese) si riunivano ad Ayreonland…ehm,
a Tilburg per l’”Amazing Flight
Through Time”, gli shows messi in piedi dal Lucassen Nazionale per la celebrazione dei 30 anni del viaggio ayreoniano (a proposito:
aspettiamo con trepidazione l’ennesimo, apposito, DVD sull’evento), ebbene,
quel giorno, per aggiungere gloria alla gloria, usciva anche il terzo album solista
del lungagnone di Hilversum (a distanza di ben 13 anni dal buonissimo “Lost
in the New Real”, datato 2012): “Songs No One Will Hear”.
Dopo un mese di ascolti pressoché
continui da parte del sottoscritto, posso dire che questo album è la cosa
migliore partorita da Arjen nell’ultimo decennio (diciamo dai The Gentle Storm
di “The Diary” nel 2015).