"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

25 mar 2018

PETRUCCI BROS. E SUPER MARIO




Chi lavora a stretto contatto con i ragazzi impara a conoscere il loro mondo e le scale dei valori che hanno. Se ai miei tempi gli idoli potevano essere attori, calciatori o musicisti, adesso l’orizzonte cambia. In una generale perdita valoriale crescono figure equivoche a metà tra artisti e nerd, si sviluppa ammirazione verso i blogger (non è il caso della nostra redazione ovviamente) e YouTuber. 

Qualche giorno fa ha attirato la mia attenzione un video caricato dallo youtuber FamilyJules in cui suona la canzone di Super Mario Bros con John Petrucci.
Lo youtuber non è una professione, ma un percorso derivato dalla sproporzionata forza dei social network nelle vite degli adolescenti, dove ragazzi dalle dubbie capacità creative postano video in cui raccontano se stessi, o le loro esistenze, all’umanità.

Immagino Petrucci chiuso nel suo attico a guardare fuori le luci dei grattacieli, sorseggiando salsa di soia con Myung:

“Amico mio il futuro è qui” indicando una Play Station “Qui dentro c’è l’accesso a una popolazione che non ha ancora acquistato “The Astonishing”; in questa scatoletta c’è un contatto con il pubblico che non abbiamo ancora avuto; qui si nascondono esseri immaginari come nei nostri album, ma sono più interattivi”. Myung sgranocchia una nuvola di drago e pensa, tace come sempre, riflette in silenzio.

Insieme a FamilyJules, John si cimenta nella versione progressive della celebre musichetta di Mario Bros e cerca il contatto con quel mondo fuori. Lo trova, forse crede di trovarlo, ma non è tanto questo il punto quanto l’influenza che determinerà questa collaborazione.

Come quando due persone litigano e si riprendono per un fatto specifico, per la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma in realtà stanno discutendo qualcosa di più profondo nel loro rapporto mascherandolo con uno specifico accadimento. Così Petrucci suona in un videogioco, ma proietta lo sguardo oltre.

Stasera, fumando una sigaretta e guardando le luci della città sotto la pioggia, penso a come sarà il prossimo disco dei Dream Theater ed ho la certezza che sarà interattivo.

Petrucci forse sta obbligando Mangini a suonare la batteria con un joystick; forse daranno in allegato al nuovo album una consolle; forse LaBrie duetterà con Lara Croft ed il mostro da superare avrà le sembianze di Portnoy. Sono supposizioni, ma ho una certezza che da questa collaborazione e da quel grattacielo ne pagheremo le conseguenze noi fans. 

E non sarà solo l’odore di fritto del riso alla cantonese di Myung...