"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

21 dic 2025

"CONCERTS' RECAP": UN ANNO DI LIVE! (gennaio - luglio)

 




Riprendendo quanto già fatto per il 2024, anche in questo 2025 ci dilettiamo in un recap dei concerti cui abbiamo assistito negli ultimi 12 mesi in Italia. Specifichiamo in Italia perché per tutto l’arco di questa annata, il nostro mementomori ci ha deliziato con i suoi sensazionali live report nelle varie e suggestive venues di Londra…

Ma non indugiamo oltre, che la carne al fuoco è tanta. Si parte in casa (in tutti i sensi) con i…:

Ponte del Diavolo (11/01 – “L’Angelo Azzurro”_Genova): il nostro battesimo live del 2025 avviene con una delle band italiane emergenti più interessanti. I piemontesi Ponte del Diavolo, freschi dell’ottimo “Fire Blades from the Tomb” per i tipi della Season of Mist, hanno testato il loro dark/occult metal, venato di black, sui palchi di mezza Italia. E i risultati sono stati notevoli posto che le loro doti, incanalate dal fascino magnetico della frontman Elena Camusso (in arte Erba del Diavolo), gli hanno consentito di esibirsi, poi, in vari paesi europei (Olanda, Norvegia, Francia) fino a giungere addirittura all’Hellfest di Clisson lo scorso giugno. Aspettiamo in trepidante attesa l’uscita, tra un paio di mesi, del nuovo full lenght “De Venom Natura”!

Segno del Comando, Il (01/02 – “L’Angelo Azzurro”_Genova): era la prima volta per me di fronte alla storica band prog rock genovese e le emozioni, devo dire, sono state notevoli. Pescando a piene mani dal debut omonimo, capolavoro del 1997, la band ha toccato tutti i cinque dischi in studio fin qui pubblicati. Guidati dal basso pulsante del leader Diego Banchero, la formazione a sei (con due chitarre e due tastiere, compreso l’ottimo Davide Bruzzi che si sdoppia tra i due strumenti) ha, inoltre, reso ancor più corposo e ricco il loro sound, tra cavalcate occult-rock e momenti più intimisti. Eccellenti!

Unto Others / Green Lung (04/03 – “Legend Club”_Milano): per chi scrive, “This Heathen Land” dei britannici Green Lung è stato uno dei top album del 2023 e la possibilità di vederli live era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Appoggiati dagli americani, qui co-headliner, Unto Others, messisi in luce nel 2024 grazie al più che gradevole “Never, Neverland” (un goth/dark metal dalle chiare influenze danzig-iane), il piatto forte della serata è stato senza dubbio il Polmone Verde, con il loro folk/doom metal venato di stoner guidato dai riffoni sabbathiani del chitarrista Scott Black. Ma il mattatore della serata è stato senza dubbio il frontman Tom Templar che ha infiammato il Legend di Milano con una verve adrenalinica e sentita. Tra i concerti “minori”, il mio miglior live dell’anno a mani basse!

Unholy Trinity, The (09/04 – “Alcatraz”_Milano): Rotting Christ – Satyricon - Behemoth tutti in una botta per una serata all’insegna della blasfemia (e dei patetici tentativi di un manipolo di invasati di fermare l’evento…). Tra lo spirito da rockers dei greci (divertentissimi!), la storica “norvegesità” di Satyr & Frost (c@#&o, non ci posso ancora credere: ho visto Froooost!) e l’imponente scenografia della Nergal Inc. questa rimane uno degli highlight live dell’anno!

Erisu (19/04 – “Crazy Bull Cafè”_Genova) prima di questa serata non avevo idea di cosa fosse il genere alt-idol! Ma il collettivo delle Erisu (4 splendide ragazze dedite alla celebrazione del c.d. femminino sacro), mi hanno parzialmente illuminato circa questo interessante fenomeno che miscela il Japan pop con stilemi punk/rock/metal! E infatti “Heavy Goddesses”, loro fatica uscita nel 2024, è un connubio di stilemi alt-pop / rock ibridati con stoner (e ogni tanto anche col doom), cantato in diverse lingue, compreso il sumero (sic!). Nella loro interpretazione dello show live, il pubblico dev’essere parte integrante del tutto; il risultato è che ogni brano è accompagnato da coreografie dal forte significato esoterico in cui, appunto, il pubblico è chiamato a diventare parte attiva per una resa che, ve lo assicuro, lascia il segno (e non solo metaforicamente…). Più che un concerto, una performance fortemente affascinante (e sensuale…). Da provare!

Deathless Legacy (17/05 - “Crazy Bull Cafè”_Genova): i pisani, nati come tribute band dei Death SS, sono da tempo una realtà stabile e qualitativa dell’heavy metal italico. Saliti alla ribalta con l’ottimo “Rituals of Black Magic” (2018) e il successivo “Mater Larvarum”, quest’anno si sono confermati con “Damnatio Aeterna”, solido album di ispirato heavy metal dai contorni horrorifici (fondamentali le tastiere di Alessio Lucatti). I loro show si fondano su suggestivi costumi e sull’aggressiva performance della frontwoman Eleonora Vaiana (in arte Steva) che, come una tigre, macina km sul palco interagendo magnificamente col pubblico e vergando a fuoco, con la sua ugola calda e graffiante, i diversi brani. Una splendida esperienza, particolarmente coinvolgente e divertente!

King Diamond (16/06 – “Alcatraz”_Milano): stesso tour sul quale ci ha relazionato magnificamente il nostro mementomori (cfr. qui)

Savatage (24/06 – “Alcatraz”_Milano): "Ho visto più gente piangere dalle 9 alle 11 di sera del 24/06/2025 che in tutti i concerti a cui ho assistito in venti anni di onorata militanza a colpi di cuoio e borchie". Basta questa frase postata da un amico all’indomani del concerto-evento per dare una vaga idea di cosa sia stato questo live. Ho ancora i goosebumps al solo pensarci...Per maggiori infos, cfr. qui.

Scorpions (10/07 – Lucca Summer Festival): vedi live report apposito.

Luppolo in Rock (18/07 – Cremona): Luppolo è casa. E relax. E famiglia. Insomma, un porto sicuro…quest’anno abbiamo optato per la giornata del venerdi nonostante un sabato con i Running Wild da headliner e una domenica con un bill che ci faceva parecchia gola (Coroner, Necrodeath, Candlemass, Cradle of Filth). Ma anche quella prima giornata ha regalato gioie a profusione, in un clima di festa e di amicizia fraterna. Lo show più divertente, per il sottoscritto, è stato quello dei Tygers of Pan Tang, band della prima ora della N.W.O.B.H.M., che, nonostante l’ora presta, in pieno sole, e una setlist limitata, hanno dato l’anima con il loro heavy sanguigno e trascinante. Poi è stata la volta di ingollare segatura con il pure teutonic wood dei veterani Grave Digger (che festeggiavano i 40 anni di attività) seguiti dalla migliore cover band dei Priest, cioè i Primal Fear di Ralf Scheepers: due shows stra-partecipati e apprezzati dagli astanti che hanno cantato a squarciagola, me medesimo compreso, gli inni vecchi&nuovi delle due band tedesche. Infine, spazio ai Pretty Maids (concerto leggermente inficiato da qualche problemino tecnico), veterani danesi dell’hard and heavy. Si va a casa contenti e soddisfatti con una certezza: Luppolo, ci si vede nel 2026!

A cura di Morningrise

(Continua e finisce domani)