Ma non indugiamo oltre, che la carne al fuoco è tanta. Si parte in casa (in tutti i sensi) con i…:
Ponte del Diavolo (11/01
– “L’Angelo Azzurro”_Genova): il nostro battesimo live del 2025 avviene con una
delle band italiane emergenti più interessanti. I piemontesi Ponte del Diavolo, freschi dell’ottimo “Fire Blades from the Tomb” per i tipi della Season of Mist, hanno
testato il loro dark/occult metal, venato di black, sui palchi di
mezza Italia. E i risultati sono stati notevoli posto che le loro doti,
incanalate dal fascino magnetico della frontman Elena Camusso (in arte Erba
del Diavolo), gli hanno consentito di esibirsi, poi, in vari paesi europei
(Olanda, Norvegia, Francia) fino a giungere addirittura all’Hellfest di Clisson
lo scorso giugno. Aspettiamo in trepidante attesa l’uscita, tra un paio di
mesi, del nuovo full lenght “De Venom Natura”!
Segno del Comando, Il (01/02
– “L’Angelo Azzurro”_Genova): era la prima volta per me di fronte alla storica
band prog rock genovese e le emozioni, devo dire, sono state notevoli. Pescando
a piene mani dal debut omonimo, capolavoro del 1997, la band ha toccato tutti i
cinque dischi in studio fin qui pubblicati. Guidati dal basso pulsante del
leader Diego Banchero, la formazione a sei (con due chitarre e due
tastiere, compreso l’ottimo Davide Bruzzi che si sdoppia tra i due strumenti)
ha, inoltre, reso ancor più corposo e ricco il loro sound, tra cavalcate
occult-rock e momenti più intimisti. Eccellenti!
Unto Others / Green Lung (04/03
– “Legend Club”_Milano): per chi scrive, “This Heathen Land” dei britannici
Green Lung è stato uno dei top album del 2023 e la possibilità di vederli live
era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Appoggiati dagli americani, qui co-headliner,
Unto Others, messisi in luce nel 2024 grazie al più che gradevole “Never,
Neverland” (un goth/dark metal dalle chiare influenze danzig-iane), il piatto
forte della serata è stato senza dubbio il Polmone Verde, con il
loro folk/doom metal venato di stoner guidato dai riffoni sabbathiani del
chitarrista Scott Black. Ma il mattatore della serata è stato senza dubbio il
frontman Tom Templar che ha infiammato il Legend di Milano con
una verve adrenalinica e sentita. Tra i concerti “minori”, il mio miglior live
dell’anno a mani basse!
Unholy Trinity, The (09/04
– “Alcatraz”_Milano): Rotting Christ – Satyricon - Behemoth tutti in una botta
per una serata all’insegna della blasfemia (e dei patetici tentativi di un
manipolo di invasati di fermare l’evento…). Tra lo spirito da rockers dei greci
(divertentissimi!), la storica “norvegesità” di Satyr & Frost (c@#&o, non ci posso ancora credere: ho visto Froooost!) e l’imponente scenografia della Nergal Inc. questa rimane uno degli highlight live dell’anno!
Erisu (19/04 –
“Crazy Bull Cafè”_Genova) prima di questa serata non avevo idea di cosa fosse il
genere alt-idol! Ma il collettivo delle Erisu (4 splendide ragazze
dedite alla celebrazione del c.d. femminino sacro), mi hanno
parzialmente illuminato circa questo interessante fenomeno che miscela il Japan
pop con stilemi punk/rock/metal! E infatti “Heavy Goddesses”, loro fatica
uscita nel 2024, è un connubio di stilemi alt-pop / rock ibridati con stoner (e
ogni tanto anche col doom), cantato in diverse lingue, compreso il sumero
(sic!). Nella loro interpretazione dello show live, il pubblico dev’essere
parte integrante del tutto; il risultato è che ogni brano è accompagnato da
coreografie dal forte significato esoterico in cui, appunto, il pubblico è
chiamato a diventare parte attiva per una resa che, ve lo assicuro, lascia il
segno (e non solo metaforicamente…). Più che un concerto, una performance
fortemente affascinante (e sensuale…). Da provare!
Deathless Legacy (17/05
- “Crazy Bull Cafè”_Genova): i pisani, nati come tribute band dei Death SS,
sono da tempo una realtà stabile e qualitativa dell’heavy metal italico. Saliti
alla ribalta con l’ottimo “Rituals of Black Magic” (2018) e il successivo
“Mater Larvarum”, quest’anno si sono confermati con “Damnatio Aeterna”, solido
album di ispirato heavy metal dai contorni horrorifici (fondamentali le
tastiere di Alessio Lucatti). I loro show si fondano su suggestivi costumi e
sull’aggressiva performance della frontwoman Eleonora Vaiana (in arte Steva)
che, come una tigre, macina km sul palco interagendo magnificamente col
pubblico e vergando a fuoco, con la sua ugola calda e graffiante, i diversi
brani. Una splendida esperienza, particolarmente coinvolgente e divertente!
King Diamond (16/06
– “Alcatraz”_Milano): stesso tour sul quale ci ha relazionato magnificamente il
nostro mementomori (cfr. qui)
Scorpions (10/07 – Lucca Summer Festival): vedi live report apposito.
Luppolo in Rock (18/07 –
Cremona): Luppolo è casa. E relax. E famiglia. Insomma, un porto
sicuro…quest’anno abbiamo optato per la giornata del venerdi nonostante
un sabato con i Running Wild da headliner e una domenica con un bill che
ci faceva parecchia gola (Coroner, Necrodeath, Candlemass, Cradle of Filth). Ma
anche quella prima giornata ha regalato gioie a profusione, in un clima di festa e di
amicizia fraterna. Lo show più divertente, per il sottoscritto, è stato quello
dei Tygers of Pan Tang, band della prima ora della N.W.O.B.H.M., che,
nonostante l’ora presta, in pieno sole, e una setlist limitata, hanno
dato l’anima con il loro heavy sanguigno e trascinante. Poi è stata la volta di
ingollare segatura con il pure teutonic wood dei veterani Grave Digger (che festeggiavano i 40 anni di attività) seguiti dalla migliore cover band dei
Priest, cioè i Primal Fear di Ralf Scheepers: due shows stra-partecipati
e apprezzati dagli astanti che hanno cantato a squarciagola, me medesimo compreso, gli inni
vecchi&nuovi delle due band tedesche. Infine, spazio ai Pretty Maids
(concerto leggermente inficiato da qualche problemino tecnico), veterani danesi
dell’hard and heavy. Si va a casa contenti e soddisfatti con una certezza:
Luppolo, ci si vede nel 2026!

