L'amore sulla strada... love on the road: bella suggestione, ma a ridicolizzare il tutto ci pensano i Savatage. Sì, d'accordo, un gruppo storico, di livello, autori di dischi fondamentali, solidi stilisticamente, raffinati etc. Eppure il settimo posto spetta loro di diritto, per un dittico di canzoni amorose prodotte durante un periodo di confusione.
Dopo gli esordi
power-epic i Savatage, come altri gruppi metal, si trovarono di
fronte alla proposta di sterzare in senso commerciale, coniugando
l'energia con la linearità e l'orecchiabilità del pop, in cerca di un
hit-single. La cosa riusciva sistematicamente (ma qualche anno più
tardi) solo ad un tipo di nome Desmond Child, mentre invece nei primi
'80 la commercializzazione del metal, che non fosse già nato come
commerciale, produceva tristissimi aborti.
Un minuto di silenzio per
ricordare il trauma di chi comprò il disco “Fight for the Rock”
appena sfornato, in un'epoca in cui a malapena si potevano avere
anticipazioni tramite qualche rivista del settore, ma non sempre in
tempo reale (correva l'anno 1986...). La copertina vedeva i Savatage in versione rocciatori
che scalano una vetta per issarvi la bandiera americana, con il
doppio senso “Lottare per il rock / Lottare per la cima/roccia”.
S'inizia male, con un pezzo omonimo di apertura che non ingrana ed inneggia al rock and roll quando il gruppo in questione è dedito al
metal, cercando addirittura di “spiegare” il doppio senso del
titolo nel ritornello “You gotta fight for the rock / fight for the
rock.....and roll”.
Ma questo è niente:
arriva il secondo pezzo: “Out in the Streets”...
Il nostro eroe è stato lasciato dalla donna, tanto per cambiare. Evidentemente le chiavi di casa le aveva lei, perché il nostro eroe per tutto il brano vaga per le strade, come uno stato dell'anima. Sia in orizzontale che in verticale, cioè sia nelle streets che nelle avenues, come un automa.
Il nostro eroe è stato lasciato dalla donna, tanto per cambiare. Evidentemente le chiavi di casa le aveva lei, perché il nostro eroe per tutto il brano vaga per le strade, come uno stato dell'anima. Sia in orizzontale che in verticale, cioè sia nelle streets che nelle avenues, come un automa.
“Lontano da qui,
vorrei poterti toccare, ma oggi non sei qui
E adesso è il momento
in cui ho più bisogno di te
Penso ai giorni in cui
eravamo vicini, Amore ho bisogno di te qui
Sono fuori per le
strade da solo stasera a cercarti, e non mi sembra giusto
Amore, non sai che sto
cadendo a pezzi, come hai potuto spezzarmi il cuore
Cammino per i viali,
quelli che ho percorso al tuo fianco
Buffo come le notti
durino così a lungo
E con l'alba viene un
altro giorno
Perché non mi chiami,
amore, non ce la faccio più
Sono fuori per le
strade da solo stasera a cercarti, e non mi sembra giusto
Amore, non sai che sto
cadendo a pezzi, come hai potuto spezzarmi il cuore”
Ora, la perla non è
ancora arrivata, bisogna raggiungere il terzo brano ("Crying for Love"),
che è uno sviluppo del precedente sul tema della “strada”.
Non avrei mai pensato
che te ne saresti andata, non credevo a quel che mi dicevi
Ora sei andata via,
non capisco perché te ne sei andata in qualche posto lontano
Tu potresti mai
provare ancora gli stessi sentimenti, io grido il tuo nome, e ancora
sento il dolore
Naturalmente è passato un bel po' di tempo dalla fine di questa storia, magari anni, al
punto che il Nostro si chiede se lei potrebbe mai provare ancora dei
sentimenti, perché evidentemente ormai c'è di mezzo un bel salto
temporale.
Piango, piango per il
tuo amore. Piango per il tuo amore.
Guardo dappertutto in
cerca di te, non c'è niente che possa fare, eh già Amore
Tu sei sulla strada,
sai che è sbagliato, non è questo il posto per una donna
Scappatene finché
puoi, io grido il tuo nome.
Quindi ora è chiaro
l'arcano: lui vaga per le strade perché lei si è data ad un
mestiere da strada. Lui fa finta di vagare nella notte che non
finisce più, in realtà batte i marciapiedi e le avenues per vedere
se tra le lucciole ritrova la sua bella. Che sia un delirio? Perché
ci sta: quando la donna ti lascia, puoi iniziare a delirare che lei sia
finita nel giro della prostituzione, in attesa che tu, cliente
occasionale, la salvi da un destino indegno. Questo del resto è il
tema portante di un bel film, “Hardcore” di Paul Verhoeven, o
anche, in chiave più psicotica, uno dei temi di "Taxi Driver".
Che sia invece un semplice alibi? Lui fondamentalmente gira per la città a caricare puttane, ma se
dovesse incontrare qualcuno che conosce ha la scusa pronta: cerca la
sua vecchia fiamma del liceo che potrebbe essersi ridotta, dopo aver
perso il faro del suo amore, allo sbando totale e fare la vita per le
vie della metropoli.
“Tu sei sulla strada,
sai che è sbagliato, non è questo il posto per una donna” è una
frase che potrebbe avere detto Michele Buoninconti, con quella sua
tipica espressione stralunata.
Tornando alla nostra
coppia a giro per le strade senza incontrarsi, come i pacman e i
fantasmini nel labirinto, i conti comunque non tornano: lei se n'è
andata, ma non d'impulso e senza un progetto, anzi glielo aveva anche
detto, solo che lui non aveva creduto che lei dicesse sul serio. Lei
voleva andare lontano, alla ricerca forse del successo e di forti
emozioni, ma poi (e qui scatta un sottile compiacimento) è finita a
fare la battona. Ed è qui che lui può giocare dei buoni argomenti
per riaverla tra le sue braccia. Mica sarà peggio stare con me che
battere il marciapiede? Pare di sì, visto che a lei non passa per
la testa di tornare dal nostro errabondo amante ferito. Perché in
realtà probabilmente a quest'ora lei avrà trovato uno con i soldi e
farà shopping per le vie del centro, ma di giorno.
A lui quindi non resta
che la notte, perché come diceva Adamo “La notte tu mi appari
immensa, invano cerco di afferrarti...” / “Se il giorno posso non
pensarti, la notte maledico te...”.
Masochisticamente il metallaro ferito non sceglie la luce del giorno, che allontana visioni e allucinazioni, ma la notte per poter coltivare le sue ossessioni. Si lamenta anche che la notte finisce troppo presto, roba da matti. Come in "Taxi Driver", se la principessa di giorno ti respinge, inventati una puttana di notte da redimere.
Masochisticamente il metallaro ferito non sceglie la luce del giorno, che allontana visioni e allucinazioni, ma la notte per poter coltivare le sue ossessioni. Si lamenta anche che la notte finisce troppo presto, roba da matti. Come in "Taxi Driver", se la principessa di giorno ti respinge, inventati una puttana di notte da redimere.