Perdita, inconsapevolezza e distacco tra malattia rappresentata e quella che stiamo vivendo nella realtà sono state le tre stelle polari del nostro ragionamento iniziato con i Monstrosity per "Cosmic Pandemia".
Queste caratteristiche non mancano nemmeno nel caso degli Accept e di questo loro brano che andiamo ad aggiungere alla nostra playlist da ascoltare in tempi di coronavirus.
La perdita in questo caso è forte, perché gli Accept senza Udo sono veramente un'entità difficile da catalogare, un corpo monco, forse nella migliore delle ipotesi un nuovo gruppo. In questo caso la pandemia è mescolata e fusa, anzi forse scatenata proprio dal metal:
"It's a pandemic
It's a metal disease, pandemic
Brain cell abduction, creeping in like sin, it's a pandemic,
'A metal disease, pandemic
Brain cell destruction, breeding metal from within,
Whaaaa!!!"
Il metal invade il respiro, il cervello e le cellule di tutte le persone ed è esso stesso pandemia, come se il coronavirus avesse la faccia di Udo, anzi no, Udo non c'era già più e ritorna quindi più forte il tema della perdita, ma anche della distanza.
Nel fresco della sera risuona un morbo metal che scatena la pandemia in tutti noi, si mescola al sangue e lo vediamo scintillare come una lama di un coltello. È una visione epica dove il metal si impossessa delle vite di tutti, un'utopia o un desiderio che auspicano gli Accept. Un rovesciamento della visione che oggi subiamo dal virus, ma che mantiene quella stessa condizione di inevitabilità del contagio.
Quanto è lontana dai telegiornali di oggi, dalle continue notizie di contagi, dagli occhi che sbucano dalle mascherine e dagli infettati, l'interpretazione che ci donano gli Accept della loro pandemia.
Nel 2010 immaginano questo scenario all'interno dell'album "Blood of the Nations" che è il primo con Mike Tornillo alla voce e, come non notarlo, ritorna il tema del distacco. Quanto distacco infatti avvertiamo tra il tedesco Udo fondatore della band, anima pulsante, e Tornillo ex cantante dei semisconosciuti TT Quick che debutta nel mondo Accept con queste canzoni.
Nel 2010 immaginano questo scenario all'interno dell'album "Blood of the Nations" che è il primo con Mike Tornillo alla voce e, come non notarlo, ritorna il tema del distacco. Quanto distacco infatti avvertiamo tra il tedesco Udo fondatore della band, anima pulsante, e Tornillo ex cantante dei semisconosciuti TT Quick che debutta nel mondo Accept con queste canzoni.
Lo iato ritorna, la discrepanza tra ciò che è e ciò che era, la perdita e la distanza sono sensazioni ricorrenti. La pandemia che stravolge gli Accept è Mike Tornillo, ma ad essere sincero non ne escono album brutti, anzi, si fanno apprezzare per la consueta miscela che la chitarra di Wolf Hoffmann riesce ad offrirci ormai a sessant'anni suonati.
Non voglio azzardare ipotesi e gufarla a nessuno, ma Tornillo potrebbe essere tra i contagiati. Non chiedetemi perché e non lo auguro sia chiaro, però quando lo vedo nelle foto, o a torso nudo nei live, mi trasmette la sensazione di uno che si ostina a mangiar involtini primavera o riso alla cantonese per dimostrare di non aver timori reverenziali.
In fondo non li aveva quando gli hanno proposto di sostituire Udo negli Accept, perché dovrebbe essere impaurito da un virus che lui cantava già dieci anni fa?
(Vedi le altre puntate della Rassegna)
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