"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

22 giu 2020

I BRANI PIU' INDISPONENTI DEL METAL - N.12 "FRUTTO DEL BUIO" (BLIND GUARDIAN)


L'apoteosi dei Blind Guardian ... una delle canzoni acustiche del combo tedesco ... un omaggio ad una delle patrie dell'Opera, l'Italia...

Macché... la canzone esiste in più versioni, quella italiana tocca a noi.

Utilizzare l'italiano può essere un omaggio, ma è anche una violazione di una comodità metrico-fonetica che è quella dell'inglese come lingua tecnica del metal. I passaggi in questo caso sono tre: un madre-lingua tedesco che canta in italiano in un contesto di solito pensato per l'inglese. In più, il testo originale pare anch'esso in inglese. Dal confronto tra le due versioni, a parte l'inspiegabile differenza che vedremo, il testo strutturalmente e lessicalmente più probabile è quello inglese.

I casi di cantato italiano nel metal non sono molti e in genere non felicissimi. Personalmente trovo già fastidioso sentir cantare l'opera con accenti che ti strappano una risata mentre la povera Traviata muore, o ti fanno piegare in due mentre si compie il dramma della Cavalleria Rusticana, o ti riempiono il cuore di sano divertimento mentre il Pagliaccio di Mascagni canta il suo dolore. Ma l'italiano storpiato della lirica ha il vantaggio di essere incomprensibile come lo screaming del black, per cui 99 su 100 non si capirà comunque la scansione del testo. Potrebbe perfino esser tutto tradotto nel linguaggio fonetico di Paul Chain...

Diverso è quando si passa alle “arie”, momenti più nitidi. "Frutto del Buio" appartiene a questa tipologia. Anche se stiamo parlando dei Blind Guardian all'acme della loro complessità, raffinatezza e pompa espressiva, si tratta pur sempre di un tedesco che canta l'opera italiana sotto la doccia.  Per carità, come un italiano che canta Wagner mentre gira il ragù. 

C'è tutto il repertorio, dalle doppie dove non ci sono, alle doppie mancate, passando per vocali aperte o chiuse in modo del tutto casuale: "Frutcho del buio il tuo ssème crèsce...in un mòòndo di malinconia....quando la lucce esci fuori dai cuore... ". E qui potrebbe uscire Paolo Villaggio che fa il professore tedesco o la guida altoatesina in "Fantozzi contro tutti". Va bene, mi rassegno. Non si può pretendere troppo e mi farò bastare il “Nessun dorma” dei Manowar, che non è poi così male... 

Ma torniamo ai Blind guardian e alla loro "Frutto del Buio": laddove sulla pronuncia era lecito stendere un velo pietoso, magari avrebbe aiutato il testo, mi vien da sperare. Un testo poetico affosserà, oscurerà questo problema del cantato, mi dissi. Il testo va reso naturalmente, quindi dall'inglese al tedesco cambierà qualcosa. Certo. Cambierà magari anche quasi tutto: frasi, costruzioni, immagini ecc. Sì, ma allora, perché offrire una traduzione destinata all'oltraggio della pronuncia da circo, per poi dover anche eccepire che il testo è largamente modificato? Che la modifica sia magicamente migliore perché toccata dalla possibilità espressiva dell'italiano? 

Confrontiamo una nostra traduzione del testo di "Harvest of Sorrow" (questo il titolo del brano nella versione inglese) con quello di "Frutto del Buio".

"Lei non c'è più e le foglie cadono
La ragazza delle lacrime non tornerà 
Il sigillo dell'oblio si è rotto e un amore che fu puro è divenuto vergogna" 
("Harvest of Sorrow")

"Lei non c'è ed il buio arriva, io so che non tornerà 
Della magia tutto ciò che rimane è un ricordo nel tempo che va"
("Frutto del Buio")

Nella versione italiana non cadono foglie. L'"amore puro" non è menzionato e viene sostituito da  “magia” e tutto ciò che rimane è “un ricordo nel tempo che va”. Nessun accenno alla bruttura di questo ricordo e al fatto che c'era un sigillo di oblio che è stato rotto alla base di un ricordo che è come una condanna ormai irrimediabile. Arriva il buio, che invece ancora non arriva in inglese.

"All'alba del tempo di nostra vita 
La speranza possa coprire tutte le nostre grida 
La verità si nasconde furtiva nelle tenebre, i sogni sono pieni di bugie 
Presto sarà buio e il dolore rimane dentro"
("Harvest of Sorrow")

"Come un'alba la vita può coprire ogni bugia
Verità nascoste tra le ombre, sogni pieni di follia
Presto sarà notte nel buio che rimane" 
("Frutto del Buio")

I sogni sono pieni di follia e non di bugia, come nell'originale. E' confermato che arriva il buio, stavolta in parallelo con il testo inglese, ma la trovata geniale è “presto sarà notte nel buio che rimane”. Niente male come immagine, però siamo effettivamente oltre la traduzione libera, perché nel testo in inglese si diceva che il dolore rimane dentro e la notte si avvicina. Insomma, un altro testo. Idem sul fatto che come un'alba la vita copra le bugie: sembra il verso inglese messo nel frullatore.

"Improvvisamente, fu così, la cortina di buio sparì 
Ella chiuse gli occhi e invocò il mio nome
Fu l'ultima volta che apparve in vita"
("Harvest of Sorrow")

"Poi di colpo tutto è chiaro e la luce ritorna da me
Lei ha chiuso gli occhi, ha chiamato il mio nome 
Non è mai più tornata da me"
("Frutto del Buio")

Ma per Dio chi ha mai detto che volesse tornare da lui? Fu l'ultima volta che fu vista in vita...punto e basta. E' chiaro che non torna da lui, tutto questo è un finale tragico che solo l'oblio poteva oscurare, quando invece lui è costretto a ricordare. Cerca di ricordarlo come se fosse una perdita voluta dal Destino e invece, ahimè, si racconta una pietosa bugia. I sogni racchiudono bugie, ricordate?

"Raccolto doloroso, il tuo seme è cresciuto in un terreno gelato pieno di pianto 
Quando i raggi si fanno corti e sottili
Ecco che ha inizio la fredda notte d'inverno"
("Harvest of Sorrow")

"Frutto del buio
Il tuo seme cresce in un mondo di malinconia 
Quando la luce esce fuori dal cuore"
("Frutto del Buio")

Un po' accorciato, ma soprattutto cos'è che esce fuori dal cuore? Qui non ci sono cuori e neanche dopo nel testo.

"Lei è andata via e io scendo all'inferno, nessun unguento guarirà le mie piaghe 
L'alba è stata tradita insieme a me, ingannata da un destino amaro 
Che porta con sé la fine del giorno
All'alba del tempo di nostra vita, la speranza presto svanirà 
Io rimango faccia a faccia con la tenebra"
("Harvest of Sorrow")

"Lei non c'è, resta il buio dentro, nulla cura il mio male
L'alba è sparita, soffocata nel sogno in un giorno che muore di già
La speranza si spegne già, l'alba della vita
Di fronte alla morte io sono rimasto solo"
("Frutto del Buio")

Diciamo che, con qualche taglio e rabbocco, alla fine ci arriviamo e il senso si capisce. Ma altre cose si perdono. Ad esempio, lui non precipita nel buio, ma all'inferno. E quest'inferno consiste nel fatto che non si trova faccia a faccia con la morte, ma con la tenebra. Insomma, una serie di immagini che al limite possono andare, ma nello specifico sono diverse e vogliono comunicare più angoscia che senso della fine.

Ora mi chiedo: è come se per festeggiare il mio compleanno tu mi regalassi una cartolina con scritto Buon Natale corretto con la penna e sbagliassi di un giorno la data. Voglio dire: io stavo bene anche senza biglietto.

"Frutto del Buio" andava pubblicata nell'edizione tedesca e noi ci meritavamo "Harvest of Sorrow" come gradito omaggio.

A cura del Dottore