"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

3 set 2015

LE DIECI PIU' ATROCI CANZONI D'AMORE NEL METAL - TERZA POSIZIONE: L'AMORE COME CRIMINE MENTALE NEI QUEENSRYCHE


"Operation: Mindcrime" dei Queensryche è un disco che ho posseduto tre volte, perché l'ho rivenduto e riacquistato ad altrettanti mercatini dell'usato. Troppo leggerino musicalmente per me, è invece molto forte liricamente. In particolare, la prima canzone che vado sempre a riascoltare è “I Don't Believe in Love”. Il concept di questo disco ha al centro, come punto di svolta e di caduta, proprio l'amore. L'amore è l'operazione di crimine mentale più diffusa e naturale che ci sia. Azzardiamo infatti tronfiamente la lettura di "Operation: Mindcrime" in termini di disillusione amorosa.
Il protagonista di questo concept album è un giovane in cerca di amore, tanto che è disposto ad aderire ad una causa d'odio pur di garantirsi il piacere (simboleggiato dalla droga da cui diventerà dipendente). Mr.X, il profeta del mondo nuovo, fornirà eroina in cambio di omicidi su ordinazione, che serviranno nel tempo a creare un mondo pulito e migliore.

L'unica salvezza appare l'amore e in questo percorso di salvezza si trova una curiosa reinterpretazione iniziatica del messaggio cristiano. Dio è morto sulla croce per amore di Maddalena, la prima autentica suora della storia, sposa del Signore. La suora di "Operation: Mindcrime" racconta la sua triste storia: salvata da un destino di prostituta dalla Chiesa, adesso dipende dal suo sacerdote, “padre-padrone” simile alla figura del mago delle fiabe che tiene la principessa chiusa nella torre. La suora Mary non riesce più a trovare conforto nel sangue di Cristo e quindi richiama l'amore terreno del protagonista, che la salvi dalla bugia della fede e dalla schiavitù. Il nostro protagonista ha ricevuto l'ordine di uccidere prete e suora.

Anche se la droga dovrebbe tenere il giovane abbastanza buono da consentirgli di uccidere chiunque, l'amore (in un'accezione spirituale, ancor prima e ancor più che carnale) gli fa immaginare una storia diversa e sovrapposta a quella reale: Mary gli appare come una vittima e il prete come il carnefice, così come nel racconto propinatogli da Mary stessa (alter ego della sua distorsione dei fatti), anziché apparirgli come un “nemico” della causa individuale come ordinato da Mr.X. Perché poi un nemico? Come può l'amore mentire, ingannare, dannare?

Ed è così che ucciderà il prete ma non Mary, che troverà misteriosamente morta poco dopo. Con lei sparirà tutto, il Dr.X, la missione. E il nostro finirà in manicomio.

La lettura più facile sarebbe quella psichiatrica, in cui personaggi della vita di strada sono stati trasfigurati secondo la linea di un delirio missionario (tipo "Taxi Driver": il prete-pappone, il reietto-ribelle, la suora-prostituta etc). Non ci sarebbe una morale precisa quindi. Viene in mente anche "Videodrome" di Cronenberg: la ricerca del piacere rende schiavi, e scordare il piacere è l'unica salvezza. Ma anche qui non c'è traccia di amore propriamente detto.

L'altra lettura che proponiamo è quella esoterica, in cui il percorso di iniziazione alla vita passa attraverso la disillusione amorosa, e si impara che l'amore è una bugia. Nella lotta (teorizzata in maniera più istintiva da Phil Anselmo in This love) tra sogno individuale e innamoramento per un partner, la persona è sedotta dalla speranza che esista una personificazione del proprio sogno. Mary incarna questa speranza: accoglie il protagonista dicendogli che lo stava aspettando, che è la sua unica fede quando le altre hanno mostrato di non bastarle, e che vuole essere salvata. Ricordiamo in parallelo la canzone "Nancy", coverizzata da De André, in cui si racconta appunto di una ragazza che la dava via facilmente e di cui tutti per un po' si innamoravano, in questo caso con le parti capovolte: gli uomini la usano, lei si innamora ogni volta per poi uccidersi. Ma anche qui "nel buio della notte, quando hai freddo e sei perduto, c'è ancora Nancy che ti dice amore, sono contenta che sei venuto". Proprio come la Mary dei Queensryche, la femmina che aspettata ed accoglie.

Quando il nostro eroe segue questa visione seducente tuttavia ritrova al suo ritorno Mary morta, metafora di una disillusione generica (tradimento, fine dell'amore etc). E qui si lancia in un'invettiva contro l'amore ("I don't Believe in Love"):

Mi ha detto di amarmi, probabilmente non ho capito bene
Ma ha qualcuno mai capito di più ?
Mi ha detto che mi avrebbe aspettato dall'altra parte
Ma sapevo già che non l'avrei mai trovata”

Io non credo nell'amore, non ci ho mai creduto e non ci crederò mai (più)
Io non credo nell'amore, non vale mai il dolore che ti fa sentire

Per lui, Mary era una rivelazione, e lui era divenuto il suo Cristo risorto, che si è sacrificato di nuovo sulla croce per lei. Una eucaristia inutile. Lei sembrava l'unica differenza con il resto del mondo, rimarrà solo un ricordo da cancellare nel grigiore più totale.

Lei aveva fatto la differenza
aveva qualche segreto per far sembrare ogni notte splendente come il giorno
Ora cammino nell'ombra, non vedo mai luce alcuna
Deve aver mentito perché se n'è andata senza neanche salutarmi
Nessuna speranza di accendermi ancora, non c'è ragione di esistere
La mia unica speranza è di poter un giorno dimenticare
Il dolore che deriva dal conoscere ciò che non potrà mai essere
con o senza l'amore non cambia niente”.

L'amore è qualcosa di amekanon, per usare un termine della tragedia greca. "Amekanon eran", ossia: amare l'impossibile è ciò che tiene l'uomo in vita, fonte delle sue passioni in ogni senso. Passioni amorose e passioni dolorose: stessa radice. Vi si può credere prima di averlo conosciuto, l'amore. Dopo, non più. Si può però dimenticare e anche questo è biologicamente vero. Così come l'ovaio, prima di esaurirsi, spara una serie (finita) di ovuli pronto alla fecondazione, così il nostro cervello "ovula" una serie di sogni d'amore, superando inizialmente le delusioni, fino al punto in cui però finiamo le cartucce. Una menopausa amorosa che è la fine di "Operation: Mindcrime". 

Da una parte: noi stessi (anche se non bastiamo a noi stessi); dall'altro, l'amore (che è una bugia). L'unico futuro è dimenticare la conoscenza e riviverne il sogno.


A cura del Dottore.