Fine anno. Tempi di bilanci. O di
recap, come dicono quelli bravi.
Dopo la nostra imprescindibile classifica di fine anno, e in attesa del brainstorming, di prossima uscita, con
l’analisi di una carrellata di dischi particolarmente interessanti rilasciati
nell’annata, eccoci qui a condividere veloci bozzetti di sensazioni, emozioni e
riflessioni (perché su MM cuore&cervello vanno quasi sempre a braccetto) in
merito ai live vissuti dai componenti della Redazione in questo ricchissimo
2024.
Certo, nell’arco di questi 12 mesi siamo stati già meravigliosamente accompagnati da svariati live report del nostro mementomori che, dalla location privilegiata di Londra, ci ha fatto vivere, attraverso le sue parole sempre chiare, espressive e ironiche, numerosi concerti dei più disparati filoni rock/metal (e oltre…).
Da piccoli club a location di
medie dimensioni, da grandi palazzetti al chiuso ad arene da decine e decine di
migliaia di astanti: abbiamo sperimentato diverse venues e siamo qui, pronti,
a darvi un ulteriore piatto succulento relativo agli eventi concertistici cui
abbiamo avuto la fortuna di assistere (e a tanti, tanti altri non abbiamo avuto
modo di presenziare: del resto le nostre risorse, economiche e logistiche, sono
limitate…).
E quindi: usando un rigoroso ordine
cronologico, ecco i concerti che più ci sono rimasti nel cuore in questo 2024!
Partiamo da marzo. Partiamo da…
- BLAZE BAYLEY (“Crazy Bull Cafè”, Genova_10/03): avevo pochissime aspettative su questo live. Ma già che era vicino casa…why not?!? Ebbene, la serata è stata particolarmente piacevole. Ed emozionante, grazie all’interagire sincero e carismatico del Blaze che, non risparmiandosi per un secondo nonostante i recenti guai cardiaci, ha arringato i (pochi) astanti con monologhi alternati ai brani tratti dalla sua ultima fatica, “Circle of Stone”, ed altri highlights della sua carriera solista. Non sono mancati i brani del periodo maideniano, con un vero e proprio delirio durante la conclusiva “Futureal”. Un mood positivo, sincero, caldo che ci ha fatto sentire come tanti nipotini sotto l’ala protettrice di Nonno Blaze!
ENSLAVED/SVALBARD/WAYFARER (“Legend Club”, Milano_16/03): una
serata memorabile, con il locale strapieno per assistere a 3 tipologie di black molto distanti tra loro: quello post
dal sapore western dei Wayfarer, quello -gaze, e socialmente impegnato, degli
inglesi Svalbard e quello ormai progressivo dei magici Enslaved. Ivar
e Grutle, barboni vichinghi dal cuore gentile, hanno saputo scherzare e
intrattenere, rivelando un animo quasi mediterraneo…ma quando c’è stato da
pestare si è pestato di brutto, per la gioia di noi tutti, celebrando vecchi highlights e nuove perle che hanno coperto 30 anni di vita artistica. Immensi…
JUDAS PRIEST/SAXON/PHIL CAMPBELL and THE BASTARD SONS (“Unipol Forum”, Assago_06/04): quando hai
davanti la Storia dell’H.M. la riconosci. E Biff&co prima e i Gods of Metal
dopo, hanno infuocato il Forum di Assago con prestazioni impeccabili da un
punto di vista tecnico, esecutivo e carismatico. Un rosario di classiconi con i
quali tutti noi siamo cresciuti. E l’ingresso finale di Glenn Tipton per eseguire, nonostante il Parkinson, “Metal Gods” e “Living After Midnight” ha fatto scendere più di una lacrima…evento!
CALIGULA’S HORSE (“Legend Club”, Milano_21/05): ne ho già parlato qui, e non starò a ripetermi. Per il sottoscritto, semplicemente, il top live
dell’anno!
TOOL (“Visarno Arena”, Firenze_15/06): almeno once in a lifetime i Tool vanno visti. E lo spettacolo (di luci,
video, suoni) è stato grandioso. Come impeccabile è stata la performance dei 4
alfieri californiani che hanno fornito una prova tecnica perfetta all'interno di una scaletta equilibrata che ha ripercorso i loro 30 anni, e più, di carriera. Il tutto, ahinoi, inficiato dalla location (mai più in un ippodromo!), da un'organizzazione a dir poco rivedibile e da troppo
pubblico generalista che poco, evidentemente, aveva come priorità di quella serata il vivere
l’esperienza musicale…
HAKEN/PLINI (“Live Club”, Trezzo s/Adda_05/07): introdotti dalla musica strumentale del fenomeno australiano Plini, chitarrista di classe rara, la band di Jennings&Henshall, forti di un repertorio ricchissimo di qualità, hanno espresso tutta la loro classe con una manciata di brani (breve l’esibizione…circa 95’) che non fanno altro che confermare il loro status tra le band leader al mondo in ambito prog. Fortunati coloro che li hanno visti a teatro, per 3 ore filate, a Bologna lo scorso settembre.
CARCASS/INFECTED RAIN/SADIST/FULCI/SLUGGORE (“Arena del Mare”,
Genova_06/07): serata deathosa al Genoa Summer Live quest’anno! Ma con band
molto diverse, e complementari, tra di loro: il brutal grind degli SlugGore e
dei Fulci, il tech/prog dei padroni di casa Sadist, il nu/groove/-core dei
moldavi Infected Rain (in quanti ci siamo innamorati di Lena quella sera?!?)
per arrivare alla potenza carismatica dei Carcass che hanno buttato sul palco
tutta la loro esperienza e storicità! A casa ammaccati e contenti…
AMORPHIS/PARADISE LOST/PRIMORDIAL/UADA (“Luppolo in Rock”,
Cremona_21/07): carne alla brace, birra a fiumi, giovialità e spensieratezza in una non eccessivamente calda giornata di mezza estate sulle rive del Po: nel verde rilassante della
splendida location del Parco delle
Colonie Padane, qualche migliaio di metallari proveniente da mezza Italia, si è ritrovato per una giornata di grande musica. Il melo-black degli Uada, il
folk metal austero ed epico dei Primordial (Alan Averill mattatore della serata
per distacco…), il goth/doom dei Maestri Paradise Lost (nonostante
l’atteggiamento da impiegato in fase di pre-pensionamento di Nick Holmes) fino ad arrivare
all’eleganza prog degli Amorphis con uno Juotsen a snocciolare vecchi e nuovi
anthems da una discografia che, per costanza qualitativa, ha oggi pochi eguali. W il Luppolo!
DREAM THEATER (“Unipol Forum”, Assago_25/10): nella rodata formula
della A night with…, i Dream Theater tornano in Italia per celebrare la reunion col figliol
prodigo Portnoy. 3 ore di musica a ripercorrere 40 anni di carriera con
musicisti sessantenni ancora in forma smagliante (fisica ed esecutiva). No, non
leggerete, in questa sede, lanciare strali sul povero LaBrie…
ALCEST/SVALBARD (“Alcatraz”, Milano_16/11): la delicatezza e la
dolcezza del black(poco)-gaze (tanto) della storica creatura di Neige, tornati
brillantemente sul mercato in questo 2024, ci ha saputo emozionare, toccando le
corde delle nostre anime fragili. Quanto ho bisogno di concerti come questi!
MAYHEM (“Live Club”, Trezzo s/Adda_11/12): il peso di un passato ingombrante, di una Storia tanto unica quanto tragica e di una discografia che
ha proceduto a strappi (temporali, di line-up e stilistica) mi aveva fatto
dubitare della bontà di questo live, facente parte del tour celebrativo dei
quarant’anni di vita. E invece i padrini del Black Metal norvegese si sono
fatti trovare pronti, fisicamente e tecnicamente, grazie anche alle presenze,
relativamente giovanili, di Teloch (col suo caratteristico e inquietante
facepainting) e Ghul (dall’erculeo fisico da palestrato buttafuori). E come non
sottolineare il drumming dinamico ed esplosivo di un sontuoso Hellhammer e le
spocchiose pose di Necrobutcher? Ma a farla da padrona è stata, ovviamente, la
verve istrionica di Attila che, cambiando veste a seconda delle fasi temporali
dei brani in scaletta, non si è risparmiato tra parti declamatorie, maligni ringhi
gutturali e acute strilla demoniache. Un’aura di malvagità si è sprigionata
dal palco per le due ore del concerto fino al delirio finale di “Pure Fucking
Armageddon”! Semplicemente…i primi!
Ebbene, questo è stato il 2024
concertistico che mi faceva piacere condividere con i lettori
di Metal Mirror. E siamo già pronti, con varie date schedulate e diversi biglietti già "in tasca", per rimetterci in marcia per quelli del
2025!
A cura di Morningrise
ps) ho volutamente tralasciato, nell’elenco, un altro evento. Perchè, a parlarne, ancora adesso mi mette i brividi. Ma, per onor di completezza e rigore metodologico, qualcosa va detto. Mi riferisco all’incontro con Lei…la Divina Anneke…galeotto fu il “2 Days Prog+1” di Veruno (NO), ad inizio settembre. Ma cosa volete che vi dica? Non riesco ad articolare un racconto: la mia mente era obnubilata dalla sua Grazia, i miei occhi accecati dalla sua Bellezza, le mie orecchie riempite del suo Timbro celestiale…come un novello Dante a cui manca la favella dinanzi al Creatore, mi taccio e chiudo qui questo scritto, alzando gli occhi a riveder le stelle…