Nonostante tutto... nonostante non ci fosse nessuna esigenza di parlare ancora di Dracula o di fare un disco di heavy metal vecchio stampo o di uscire nel 2015 con un album, nonostante tutte le controindicazioni come i würstel e la carne rossa: Jorn Lande vince e convince!
Il precariato di Jorn non tradisce neanche questa volta, perché si affianca al chitarrista Trond Holter della glam band norvegese Wig Wam (chi?! Ndr) e affrontano la storia di Dracula in un concept album che sarà il tipico progetto estemporaneo del nostro sublime cantante.
Lo spirito vagabondo del rocker predomina in Jorn che non riesce più di tanto a legarsi a un monicker, spazia dal power dei Masterplan, ad album solisti, partecipazioni ripetute con Avantasia, duelli a colpi di ugola nei dischi con Russell Allen, ma la sua caratura meriterebbe di più.
Lande è come quei dipendenti pubblici che lavorano e si fanno il culo per tutti, parando le magagne della categoria, dimostrando di essere l'eccezione che conferma la regola, ma che non vengono mai promossi di livello.
Questo disco conferma la qualità enorme di uno dei nostri vocalist preferiti, ma aggiunge anche qualche nota melodica e propositiva in più al solito sound hard rock granitico. Dopo una partenza canonica, seppur emozionante con il ritornello di "Walking on Water", iniziano momenti melodici più elaborati nella parte centrale del disco anche grazie alla bella voce di Lena Floitmoen.
Il leone Jorn graffia le melodie musicali con maestria, ma anche il tessuto sonoro non è banale e ci sono ottimi momenti elettrici e intermezzi di pianoforte non banali insieme a fraseggi acustici di qualità.
Lo immagino a casa, magari a tavola, mentre urla con i suoi colpi di ugola poderosi: "Passami il saleee"; "mmmmmm perfetti questi spinaci!" e i vicini si tengono alle sedie per non saltare via! Jorn è una forza grezza della natura, ma la sua anima non si è mai voluta omologare ad un gruppo, lui è così e lo dovete andare a cercare in una discografia frammentata, ma di grande livello come questo disco.
Lo immagino a casa, magari a tavola, mentre urla con i suoi colpi di ugola poderosi: "Passami il saleee"; "mmmmmm perfetti questi spinaci!" e i vicini si tengono alle sedie per non saltare via! Jorn è una forza grezza della natura, ma la sua anima non si è mai voluta omologare ad un gruppo, lui è così e lo dovete andare a cercare in una discografia frammentata, ma di grande livello come questo disco.
Non manca nulla in questo album per emozionarci, ma io che sono un marpione della musica ero partito prevenuto e pensavo che fosse soltanto un disco banale con qualche buona canzone e invece mi sbagliavo... Qui abbiamo una delle migliori uscite dell'anno, sia per potenza melodica, sia per qualità.
Alcuni rimandi teatrali ai Trans-Siberian Orchestra, Clive Nolan o agli stessi Avantasia sono evidenti, ma c'è un tocco e un gusto personale in queste note e i ruggiti di Lande sono incredibili.
Certo si può discutere sulla effettiva esigenza per la storia della musica di un disco con queste caratteristiche, ma le cose belle servono sempre a mio modo di vedere ed è anche la cosa più confortevole da ascoltare sotto le coperte mentre si attende il Natale.
Voto: 7.5
Canzone top: “Save Me”
Momento top: l'interpretazione di Jorn Lande in "Masquerade Ball"
Canzone flop: "River Of Tears"
Dati: 10 canzoni, 46 minuti
Anno: 2015
Etichetta: Frontiers Records