Poche, pochissime sono le
certezze nella vita.
Nella mia, tra queste, c’era
quella che l’AOR fosse un sottogenere musicale. Mi ci ha introdotto, già dai
primi anni novanta, un mio caro amico appassionato di quelle sonorità; grazie a lui ho cominciato l’ascolto dei principali gruppi di questa branca del rock.
“Questo gruppo suona AOR - mi diceva – che sta per Adult Oriented Rock”. Una
certezza…
Del resto leggendo le riviste
specializzate con cui sono metallicamente cresciuto, non ho mai messo in dubbio
questo assunto, visto che spesso capitava di leggere recensioni con dentro la
locuzione “gruppo AOR”.
Ma se togliamo l’amore per la
propria squadra calcistica del cuore, le certezze della vita sono fatte per
essere spazzate via dai nuovi eventi che sperimentiamo quotidianamente. E così,
dopo tanto tempo, cosa scopro? Che l’AOR non è uno stile musicale, un
sottogenere rock. Ma…un format!
“Radiofonico”, ma pur sempre un format! Che cazzo, ho pensato, non stiamo mica
parlando di un reality show! O di un gioco a quiz della Endemol! Eppure…
Eppure è vero: prima che Adult
Oriented Rock (che già di per sé non vuol dire una mazza) originariamente
l’acronimo stava a indicare Album Oriented Rock. Che diamine vuol
dire?? Un rock orientato ad un album??
Approfondendo il tema leggendo
libri di settore, scopro che effettivamente, prima di artisti decisivi per la
Storia della Musica quali Bob Dylan, Beatles e i Beach Boys di “Pet
Sounds” (1966), i brani pop/rock erano mediamente di breve durata, finalizzati
a essere venduti su un vinile a 45 giri (in compagnia di una sola canzone
sull’altro lato del supporto), e concepiti per avere il maggior successo
commerciale possibile attraverso le radio che li mandavano in onda a rotazione
continua.
Gli artisti di cui sopra
cambiarono il modo di intendere la canzone rock, ne aumentarono spesso la durata
e la concepirono come una parte di un tutto, cioè l’album, l’LP, il Long Playing (in tal senso
cambiava anche il supporto in vinile, dal 45 al 33 giri, appunto di più lunga durata).
I brani musicali su LP quindi facevano parte di un insieme organico; non erano
semplici “singoli” da dare in pasto ad ascoltatori superficiali e desiderosi
della hit da ascoltare a ripetizione.
E fu questa la grande novità di
queste nuove Album Oriented Radio (altro possibile acronimo di AOR): i
conduttori radiofonici avevano la libertà di prendere in mano un disco appena
rilasciato, scegliere che brano mandare in onda, e anche l’ordine di rotazione delle band (nelle radio “classiche” la rotazione era basata invece
sul numero delle vendite).
Ed è così che nacquero i format
di cui sopra all'interno di radio, soprattutto americane, che si riproponevano la
diffusione di brani, specialmente rock, di lunghezza superiore anche ai 3
minuti e mezzo/4 minuti, che andassero a interessare non più soltanto giovani
generazioni desiderose di musica “ribelle” e fuori dai canoni pop, ma anche
persone anagraficamente più mature. Gruppi e album capaci di rivaleggiare con
la musica più commerciale e mainstream prima, e di resistere alle “ondate”
successive di punk e disco music poi. Diventando esse stesse mainstream. Segno
che l’utilizzo di stazioni radio dedicate e il format album-oriented aveva
fatto breccia nell’interesse della massa e quindi nel mercato discografico.
MA PERCHE’ UNA CLASSIFICA
SULL’AOR?
La domanda potrebbe sorgere in
molti di voi. Non saprei dare una risposta sicura. Sarà che lo scorso mese ho compiuto 40 anni,
sarà che non giro più da tempo con capelli lunghi, magliette degli Iron Maiden
e jeans stretto alle caviglie. Sarà che, volenti o nolenti, siamo diventati
“adult”…
O forse perché, dopo la splendida classifica sulle reunion del nostro Dottore, ci mancava una classifica in stile Metal Mirror.
Ma più probabilmente è per
ragioni di completezza: nei nostri due anni e mezzo di vita abbiamo toccato gli
argomenti e i generi più disparati, e abbiamo stilato le classifiche più
bislacche. E se abbiamo affrontato in maniera così esaustiva addirittura il neo-folk, che di contatti col mondo metal ne ha davvero pochi e labili, perché
non parlare anche di AOR?
Del resto lo abbiamo anche scritto recentemente: il metallaro di
oggi è onnivoro…
MA SOPRATTUTTO: COME SUONA UN
GRUPPO AOR?
Ecco, qua la cosa si fa più
complessa. Come scritto all’inizio del post, ero convinto che fosse un genere
musicale. E invece abbiamo visto che non lo è. E allora come definire il
recinto dei gruppi da trattare?
Diciamo che la gamma delle
sonorità riscontrabili all’interno del mondo AOR è molto ampia. Nostro intento
sarà quello di dare spazio ai grandi gruppi AOR che hanno appunto espresso
ognuno un proprio modo di intendere il rock “adulto”. Ed è proprio su questo
ambiguo aggettivo che possiamo trovare un minimo comun denominatore. E cioè
quello di offrire sonorità sicuramente di stampo rock ma su melodie molto
orecchiabili, easy-listening; canzoni potenzialmente commerciali, quindi, ma ricoperte da
un vestito rock. Un vestito scintillante, basato su produzioni di qualità
superiore alla media, con un uso frequente e portante delle tastiere, nonchè
l’inserimento delle tanto amate/odiate power ballad.
Ma non vi preoccupate: i contatti
con il nostro amato metallo anche nell’AOR ci sono. Eccome. Del resto parleremo
di band degli anni ’70-’80, quando i primi dischi proto-metallici erano già
stati pubblicati (e di cui MM ha già parlato qui e qui). E quindi le
commistioni e le influenze hard rock/metal con il rock classico saranno una
piacevole costante nella nostra classifica.
Metodologicamente, data la grande
varietà di sonorità, abbiamo deciso di non fare una vera e propria classifica
“ordinale e decrescente” ma di procedere in senso temporale.
Inevitabilmente i
gruppi decisivi saranno tutti anglosassoni, la maggior parte statunitensi con
qualche eccezione, peraltro fondamentale, britannica. Non poteva essere
diversamente dato il fatto che le stazioni radio dedicate nacquero proprio
negli USA e che le band interessate appartenevano da un lato all’underground
statunitense e dall’altro al filone prog e psychedelic inglese.
E allora cominciamo: 10 album AOR
(più uno) da tramandare ai posteri…
1. BOSTON
2. KANSAS
3. FOREIGNER
4. STYX
5. TOTO
6. JOURNEY
7. MAGNUM
8. WHITESNAKE
9. WINGER
10. GIANT
11. TEN
12. CONCLUSIONI - Parte I
13. CONCLUSIONI - Parte II
A cura di Morningrise