"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

23 mag 2016

RUST IN PEACE NICK


È morto Nick Menza, 51 anni, ex batterista dei Megadeth e l'anno orribile della musica continua a farci scrivere necrologi. Menza si è sentito male ed è collassato sul palco mentre si esibiva con il suo gruppo (tali Ohm nda) al club "The Baked Potato" a Los Angeles. Io ho sempre voluto bene a Menza e a tutti coloro che hanno contribuito a quel miracolo thrash, limitato in un decennio, chiamato: Megadeth.

Il batterista di origine tedesca entra nella band di Mustaine nel maggio 1988 ed il primo album è subito colpo di fulmine, capolavoro, storia della musica: "Rust in Peace". Devo aggiungere altro? Chi partecipa ad uno dei dischi più importanti della Storia del Metal è, per proprietà transitiva, anch'esso: Storia.
Se c'è una cosa che non tollero, come già accennato per il necrologio a Keith Emerson, sono quelli che esaltano il defunto a prescindere. Per questo non sopporto i messaggi di cordoglio, gli emoticons con le facce tristi o quelli che vedono Nick come figlio d'arte (il padre Don Menza fu infatti un jazzista di buon livello nda) ecc anche perché forse papà Don non avrà dormito per 8 anni consecutivi nel sentire suo figlio pestare nei Megadeth.

Questo non significa che Nick non sia stato un talento puro, talmente tanto che Mustaine non se ne accorge subito. Fu chiamato inizialmente come tecnico della batteria di Chuck Behler nei Megadeth e, in seguito all'abbandono di quest'ultimo, quella volpe perspicace di MegaDave gli affidò la batteria.

Avete presente quei primogeniti che, improvvisamente in una sera all'ospedale, si accorgono di non essere più oggetto delle amorevoli attenzioni dei genitori perché nasce un fratellino o una sorellina? Sono proprio questi che, pur di richiamare l'attenzione della famiglia, compiono gesta mirabolanti, ma nessuno li caga per fissare il nuovo nascituro.
Così rivedo il povero Menza sedersi alla batteria improvvisando soli incredibili, rullate infinite per attirare l'attenzione di Mustaine impegnato a drogarsi sul divano dello studio. Niente, quando poi lascia Behler, magari Dave avrà anche pensato: "E ora dove cazzo lo trovo un batterista?"; mentre Nick girava le bacchette a velocità supersonica e picchiava la doppia cassa bendato. Proprio vero che chi ha il pane, non ha i denti...

Comunque nel 1990 viene pubblicato l'album "Rust in Peace", al quale seguiranno "Countdown to Extinction", "Youthanasia" fino a "Cryptic Writings", quest'ultimo uscito nel 1997. In questo anno Menza lascia i Megadeth a causa di un tumore, dopo aver contribuito comunque alle pagine fondamentali della loro storia.
Uscire da un tumore per morire di infarto on stage... diciamolo che non era destino per Nick!

Dopo l'addio alla band di Mustaine, il batterista comparirà in alcune collaborazioni e si impegnerà nella registrazione di un disco solista mai pubblicato, prima di affrontare direttamente la malattia. Fortunatamente riesce ad uscirne, non senza qualche dissapore con lo stesso Mustaine in occasione della possibile reunion nel 2004, ma preferisce tornare in pista con i greci Memorain, fondare gli Orphaned To Hatred e gli Ohm che saranno poi testimoni della sua morte.

Un gigante gentile, lo definisce Dave Ellefson e mi sembra ancora di vederlo scrutarmi dalle pagine dei booklet, perché solo così ti abbiamo conosciuto e ti vogliamo ricordare: se c'è una giustizia sarai seppellito dentro un Hangar...number 18 ovviamente!