"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

12 apr 2025

VIAGGIO NEL METAL TOLKIENIANO - AINULINDALE_LA MUSICA DEGLI AINUR TRA CREAZIONE E SUB-CREAZIONE

 



Viaggio nel metal 'tolkieniano' - 3) AINULINDALE - "Nevrast" (2014)

"Allora Ilùvatar disse: - Del tema che vi ho esposto, io voglio che voi adesso facciate, in congiunta armonia, una Grande Musica. E poiché vi ho accesi della Fiamma Imperitura, voi esibirete i vostri poteri nell’adornare il tema stesso, ciascuno con i propri pensieri e artifici, dove lo desideri. Io invece siederò in ascolto, contento del fatto che tramite vostro una grande bellezza sia ridesta in canto -“ (taken from “Il Silmarillion”)

Chiediamo venia ma, per questo terzo capitolo della nostra Rassegna, ci rendiamo arbitrariamente protagonisti di un doppio salto carpiato: e temporale e stilistico.

Infatti, rispetto ai BarroQuejon, facciamo un balzo di ben 11 anni, dal 2003 al 2014. E, soprattutto, usciamo dal metal…

7 apr 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: ESCAPISMO PER ANIME VISIONARIE




In principio fu la pandemia. Tempi cupi ed isolamento ci portarono ad esplorare le potenzialità della nostra immaginazione, a sfondare quei muri di pietra delle nostre abitazioni per accendere a spazi ed orizzonti ampissimi che le pareti della nostra mente, invece, potevano benissimo contenere. Finimmo così nelle braccia dell'atmospheric black metal. Poi la situazione ci sfuggì di mano, incapaci di tornare alla realtà, nonostante le porte delle nostre case si sarebbero riaperte e la dimensione della vita sociale avrebbe, non senza esitazioni, attecchito nuovamente. Gli strascichi di quella enorme/abnorme esperienza collettiva rimasero saldamente ramificati nelle nostre esistenze e comunque, là fuori, ci avrebbero atteso guerre terribili e disastri naturali. Scaturirono di getto, come una fisiologica conseguenza, le rassegne sul funeral doom e sul depressive black metal: uno scavo esistenziale che sì, era iniziato per estraniarci dalla opprimente realtà, ma che in parte rinnegava le premesse originarie, rappresentando non più una sorta di evasione, ma un esorcismo per proteggerci dai mali del mondo

Affrontando adesso un genere come il dungeon synth crediamo di chiudere il cerchio di questa sorta di tetralogia di rassegne, rinnovando la connessione con gli escapisti intenti che, in origine, ci hanno spinto ad intraprendere la scoperta e l'esplorazione approfondita di questi generi di nicchia del metal estremo.

2 apr 2025

MILLE MOTIVI PER NON ANDARE AD UN CONCERTO DEI CARPATHIAN FOREST (ED UN PAIO PER ANDARCI!) - LONDON, 20/03/2025


Avevo sostanzialmente un solo valido motivo per andare a vedere i Carpathian Forest contro mille altri per cui non sarei dovuto andare. La ragione per cui alla fine ho fatto mio il biglietto - e tutto sommato senza batter ciglio - è radicato nella mia inguaribile sistematicità con cui affronto e gestisco le mie passioni, inclusa la musica: in fondo i Carpathian Forest sono un gruppo storico - mi son detto - esponenti di diritto della gloriosa ondata di band norvegesi degli anni novanta. Ed io, da sempre appassionato di black metal norvegese, tendo a farmeli tutti i concerti di questi gruppi, laddove possibile. I Carpathian Forest, più o meno, sono gli ultimi rimasti da depennare dalla mia lista personale. 

Ma come dicevo c'erano anche molte ragioni per non andare. Provo ad elencarle... 

28 mar 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: ETHEREAL SHROUD



Cinquantesima puntata: Ethereal Shroud - "Trisagion" (2021) 

Dopo cinquanta post e quasi due anni di rassegna mi piacerebbe concludere con una band non proprio qualunque, anche a costo di andare un po’ fuori tema. Spero che me lo concediate, ma dopo tanto patire sono sicuro che avrete un occhio di riguardo... 

Ethereal Shroud, due soli album rilasciati, due capolavori. Chi li conosce? Secondo me in pochi, troppo pochi, eppure ci troviamo di fronte a qualcosa di sensazionale. Bene, ora posso anche calare la maschera del fine intenditore e confessare che li ho scoperti nel corso di questa rassegna, in quanto il loro debutThey Became the Falling Ash”, del 2015, l’ho ritrovato qualche volta nelle classifiche dei migliori album depressive black metal. Ma non è di questo bellissimo tomo che vi voglio parlare oggi, bensì del seguito (e ad oggi canto del cigno del progetto) “Trisagion”, del 2021, che io definirei una declinazione assolutizzante di black metal

23 mar 2025

NAPALM DEATH & FRIENDS: CAMPAIGN FOR MUSICAL DESTRUCTION (LONDON, 07/03/2025)

Campaign for Musical Destruction. Eccoci di nuovo qua, dopo un anno esatto, all’Electric Brixton a celebrare l’Estremo insieme ai Napalm Death e ai loro amici: un appuntamento annuale a cui oramai non ci sentiamo più di rinunciare per la qualità, l’assortimento e la coerenza della proposta.

Come accaduto l'anno scorso, è il pacchetto nel complesso ad attrarmi: a precedere i padroni di casa avremo nell'ordine Brat, Full of Hell e gli storici Crowbar, tre nomi assai diversi fra loro, con storie diverse e che per giunta conosco molto poco, ma che per motivi altrettanto diversi mi attirano e, soprattutto, mi sembrano perfetti nel condividere lo stesso palco. Un plauso dunque ai Napalm Death (o a chi per loro) che sono riusciti per l'ennesima volta a tirare fuori dal cilindro un ottimo (mini) festival di musica estrema

20 mar 2025

COME IL METAL ITALIANO E' DIVENTATO SE STESSO - 50 dischi per conoscere il metal italiano (new edition available!)


Cari Lettori di Metal Mirror,
nel ricordarvi che, da inizio febbraio '23, è disponibile la nuova edizione riveduta e corretta del libro in oggetto, linkiamo qui di seguito gli ultimi riscontri avuti da Truemetal.it e da Universorockandmetal.com:

https://www.truemetal.it/articoli/recensione-libro-come-il-metal-italiano-e-diventato-se-stesso

https://universorockandmetal.com/2023/02/25/come-il-metal-italiano-e-diventato-se-stesso/

La Redazione
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Finalmente è uscito! Ci riferiamo a "Come il metal italiano è diventato se stesso: 50 dischi per conoscere il metal italiano": il primo libro realizzato dalla redazione di Metal Mirror! Grazie a questa opera l'approccio "metalmirroriano" che avete imparato a conoscere (e, chissà!, ad amare) sulle pagine di questo blog, trova finalmente spazio su carta!

18 mar 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: NONE

 


Quarantanovesima puntata: None - "Damp Chill of Life" (2019) 

Capisco benissimo che non ci si mette a suonare depressive black metal con l’obiettivo della notorietà, per la brama della fama e del successo, mossi dal desiderio di esser fermati per la strada per un autografo o dall'idea che una folla di groupy si accalchi alla porta del proprio camerino. Al tempo stesso mi chiedo quale sia la reale motivazione per cui certe band preferiscono puntare sull’anonimato assoluto in un mondo in cui oramai a nessuno frega un cazzo di nessuno, tanto più se suoni depressive black metal. In fondo non chiediamo nome e cognome, indirizzo e codice fiscale: ci bastano anche solo il nome d’arte più idiota di questo mondo (e nel depressive si sprecano) e lo strumento che si suona, giusto per capire chi fa cosa, per meglio comprendere la natura delle forze messe in campo, il modus operandi della band e dunque la musica stessa. 

13 mar 2025

VIAGGIO NEL METAL TOLKIENIANO - BARROQUEJON_UNA QUESTIONE DI..."QUEST"!

 


Viaggio nel metal 'tolkieniano' - 2) BARROQUEJON - "Concerning the Quest, the Bearer and the Ring" (2003)

Have hopes for a better quest / take care of yourself / and dare the Black Lord / and destroy the One Ring / […] Farewell, friend, don’t forget to return…Someday” (taken from “Hopes for a Better Quest”)

E chi minchia sono i BarroQuejón?!? Mai sentiti, dai!

Si, vero. Mai sentiti. Prima…

Quando mi sono imbattuto nel loro nome, durante lo studio e la ricerca svolte per stilare questa Rassegna, non mi sarei mai aspettato di poter includere una sconosciuta band cilena. E invece…le vie del tolkienianesimo sono infinite. Anche fuori dal metal (ma liminari ad esso, come in questo caso).

8 mar 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: MY USELESS LIFE




Quarantottesima puntata: My Useless Life - "My Useless Life" (2018) 
 
La mia vita inutile, che bel modo di presentarsi al mondo! I My Useless Life si insinuano nel panorama del depressive black metal degli anni dieci con un monicker a dir poco forte e in perfetto stile suicidal, per poi però confezionare una proposta non così estrema come ci si potrebbe aspettare. 
 
Già le copertine, inusuali, tutte in tema e molto coerenti fra di loro, sono un indizio sul fatto che ci troviamo innanzi ad una realtà che potrebbe riservarci delle sorprese. 
 

3 mar 2025

10 ANNI DI METAL MIRROR



Salve, il mio nome è Metal Mirror, sono un blog ed oggi è il mio compleanno: compio dieci anni

Dieci anni son passati dal giorno in cui il mio primo post è stato pubblicato, ma non starò oggi a sfrangiarvi i coglioni con ampollose auto-celebrazioni. A chi importa, in fondo, che cosa c'è scritto su Metal Mirror? 

26 feb 2025

ALBION DUNGEON FEST - DAY 2

 



Albion Dungeon Fest - giorno due

Domenica 16 febbraio, un sole pallido splende sullo sfondo di un cielo grigio, cosa che secondo gli standard di Londra è quasi da considerare come una bella giornata. E' comunque freddo. Giungo con moltissima calma al New Cross Inn, un po’ intimorito  innanzi alla prospettiva di dover stare altre otto ore in piedi ad ascoltare dungeon synth (cliccate qui se volete vedere cosa è successo il primo giorno - sabato 15 febbraio). 

Otto ore che - è sempre bene ricordarlo - culmineranno con l'esibizione di Mortiis, il padre del dungeon synth, e dunque coronamento perfetto di suddetta maratona. Forza e coraggio, ce la faremo!

25 feb 2025

ALBION DUNGEON FEST - DAY 1



Il barrocciaio è colui che conduce il barroccio. Il barroccio è un carro a due ruote, una specie di calesse antidiluviano che si utilizzava per trasportare carichi pesanti da un centro abitato all'altro prima dell'avvento dei mezzi di trasporto a motore. Nel gergo toscano (in particolare lo usano in senso spregiativo i livornesi per riferirsi ai pisani) il termine barrocciaio indica una persona grezza e sguaiata. Io personalmente - non so se in modo improprio - ho sempre inteso la parola in una accezione più ampia, estendendone il significato a sinonimo di cialtrone, grossolano, non raffinato. 

Ecco, fino a qualche tempo fa ho considerato l'intera carovana del dungeon synth come una congrega di barrocciai. Quelle nenie elementari suonate da mani inesperte, le tre note ripetute allo sfinimento, le trombette, i timpani al silicone, i famigerati "organetti Bontempi": per tutto questo insieme di cose mi son sempre tenuto debitamente alla larga dal dungeon synth, tuttavia qualcosa ultimamente è cambiato nella mia testa e per imperscrutabili motivi ho iniziato ad ascoltarlo, diventandone anche - molto recentemente - un appassionato. 

Per chi non lo conoscesse, il dungeon synth è un tipo di musica elettronica originata negli anni novanta come costola atmosferica del black metal e che - in estrema sintesi ed in termini profani - potremmo definire come un incrocio fra dark-ambient e musica medievale fatta con le tastierine. Ci sarebbero poi molte altre cose da aggiungere sul conto del dungeon synth, e per coloro che fossero interessati posso solennemente annunciare che molto presto, proprio sulle pagine di Metal Mirror, sarà resa pubblica una lunga, esaustiva ed avvincente rassegna sull'argomento. 
 
L'idea di scrivere una serie di articoli sul dungeon synth si è intrecciata in modo indissolubile con quella di partecipare il 15 e il 16 febbraio scorsi all'Albion Dungeon Fest, il primo grande festival nel Regno Unito dedicato a queste sonorità. Inizialmente la cosa mi pareva altamente improbabile, considerati sia il costo di 85 sterline che lo scarso interesse storicamente nutrito per il genere da parte del sottoscritto. Ma poi con il tempo, mano a mano che mi addentravo nei meandri di queste sonorità e ne imparavo a cogliere gli aspetti positivi, questa maratona di due giorni mi è risultata sempre più appetibile, fin quando non mi è sembrato inevitabile andarci. E allora andiamoci, mi son detto!

21 feb 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: NO POINT IN LIVING



Quarantasettesima puntata: No Point in Living - "I Will Die Tomorrow..." (2017) 
 
Se con i Be Persecuted ci siamo spinti fino in Cina, non ce le sentiamo di liquidare l'intero Oriente con un solo (ottimo) album. Di sicuro ci saranno in area asiatica milioni e milioni di band valide dedite al depressive black metal, quanto a noi decidiamo di fare tappa in Giappone, per la precisione a Sapporo, che non è solo il luogo che dà il nome ad una delle più note birre giapponesi, ma anche la base operativa di Yu, attivo dal 2015 con il progetto disumanamente prolifico No Point in Living
 
Dico disumanamente prolifico, perché una discografia così sterminata non si è mai vista: dopo manco nove anni di attività, già siamo quasi a quota quaranta full-lenght e si è perso il conto delle altre release fra EP, singoli e split. Non scherzo: si pensi solo al fatto che il progetto esordiva discograficamente nel 2017 con il singolo "End of My Life" e che entro la fine dello stesso anno avrebbe rilasciato ben cinque (dico cinque) full-lenght. E per non farsi mancare nulla ci ha fatto incastrare anche il singolo di Natale ("A Mournful Christmas").  
 
Come orientarsi in casi come questo? Andare a caso e sperare di avere fortuna... 

16 feb 2025

CUORE O CERVELLO? UNA RIFLESSIONE SUL 2024 DI D. TOWNSEND & OPETH

 



No, nonostante l’età avanzata non ce ne siamo dimenticati.  Non ci siamo rincoglioniti a tal punto.

E come avremmo potuto, del resto?

Parlo del nuovo album del Devin. E di quello degli Opeth.

11 feb 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: PSYCHONAUT 4



Quarantaseiesima puntata: Psychonaut 4 - "Dipsomania" (2015) 
 
Dopo svariate puntate in cui abbiamo avuto modo di esplorare diverse e molteplici sfaccettature dell'universo del depressive black metal è tempo di considerare un nome grosso del genere, uno di quelli da top-ten: ecco dunque a voi gli Psychonaut 4
 
E chi cazzo sono gli Psychonaut 4?!? si domanderanno tutti quelli che non sono proprio dentro dentro il DBM. Si tratta di un sestetto proveniente dalla Georgia che includiamo nella nostra rassegna non per motivi folcloristici (anche se la mera curiosità di ascoltare del prelibato metallo georgiano sarebbe pure lecita), ma perché suddetta band è riuscita a dare alla luce (od alle tenebre, fate voi!) uno degli esempi più brillanti di DBM di ultima generazione: “Dipsomania”. In una ipotetica classifica dei dieci migliori album di DBM di sempre, credo che il tomo in questione dovrebbe proprio presenziare. Vediamo insieme perché... 

6 feb 2025

VIAGGIO NEL METAL TOLKIENIANO - RIVENDELL_ANCHE GLI ELFI, A VOLTE, PIANGONO...

 



Viaggio nel metal 'tolkieniano' - 1) RIVENDELL - "Elven Tears" (2003)

I sang of leaves, of leaves of gold, and leaves of gold there grew:

O wind I sang, a wind there came and in the branches blew.”

(taken from “Galadriel’s Song of Eldamar”, by J.R.R. Tolkien)

Lacrime elfiche.

Cominciamo così, in allegria, la nostra rassegna sul ‘metal tolkieniano’. E lo facciamo con i Rivendell, one man band austriaca proveniente da Hallwang, piccolo paese a nord-est di Salisburgo.

La nostra scelta per "battezzare" questa Rassegna ricade su Gerold Laimer (in arte Falagar), mastermind del progetto, per diverse ragioni. In primis per il monicker adottato: Rivendell (Imladris in sindàrin, la principale lingue elfica) è, infatti, il nome originale di Gran Burrone (o Forraspaccata o Valforra, a seconda di quale traduzione italiana preferiate), cioè il più conosciuto reame elfico della Terra-di-Mezzo, governato dal saggio Elrond (il re Noldor interpretato, nella trilogia jacksoniana, dall’ottimo Hugo Weaver).

1 feb 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: GHOST BATH


Quarantacinquesima puntata: Ghost Bath - "Moonlover" (2015)

Parlando dei Woods of Desolation abbiamo già visto come, a partire da un certo punto in poi (direi intorno agli anni dieci), siano iniziate a proliferare proposte gravitanti in un’area grigia fra il depressive black metal e il blackgaze. Andiamo a rimpolpare la categoria con i Ghost Bath, una delle realtà più spinte in questo senso. Sono più depressive o blackgaze questi Ghost Bath? 

Di sicuro son dei gran burloni, visto che all’inizio della loro carriera si sono spacciati per cinesi (ma perché poi? Perché il black metal cinese vende di più?!?) per poi rivelare nel 2015 di essere invece americani con base nel North Dakota. Ma è cosa nota che negli ambienti del depressive pullulano i simpaticoni, ecco perché alla fine abbiamo deciso di includere pure loro nella nostra rassegna... 

27 gen 2025

VIAGGIO NEL METAL RURALE_VIII - PESTE NOIRE: LA MALATTIA COME "SOFFIO VITALE" , LA TERRA COME CORPO

 


Peste Noire sono coloro che hanno dato risonanza all'argomento rurale in maniera efficace. Sicuramente hanno indotto una corrente. La prima fase, quella più ideologica, visionaria e meno politica, ci racconta la nascita dei Peste Noire dalla terra, e il senso del legame tra terra e identità, passando per l'avversione al Dio monoteistico. Un percorso in parte noto, ma con alcune peculiarità da segnalare, data la rilevanza dei testi nel progetto.

22 gen 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: HAPPY DAYS

 


Quarantaquattresima puntata: Happy Days - "Cause of Death: Life" (2012) 

Sunday, Monday, Happy Days 
Tuesday, Wednesday, Happy Days 
Thursday, Friday, Happy Days 
Saturday, what a day 
Rockin' all week with you!

Vi ricordate la vecchia sigla di "Happy Days"? Bene, toglietevela dalla testa perché oggi si parla di suicidal al 100% e lo facciamo proprio con gli  Happy Days: un monicker, questo, che certo non passa inosservato, soprattutto se associato al bellissimo logo con i due cappi che pendono ai lati. Ci si rifà alla popolarissima serie TV americana, certo, ma i punti di contatto terminano con l’ironica scelta del nome. Continua così la nostra rassegna con una band di primissimo piano per quanto riguarda il corso recente del depressive black metal.

17 gen 2025

MM'S BRAINSTORMING - The most interesting of 2024 (3/3: maggio-dicembre)





 

Dopo i primi quindici album del periodo gennaio-aprile, proseguiamo con i quindici dei restanti 8 mesi! 

Maggio si apre alla grandissima con i…:

15 gen 2025

MM'S BRAINSTORMING - The most interesting of 2024 (2/3: gennaio-aprile)

 




Dopo l’approfondimento dei 10 album della classifica metalmirroriana, come promesso, eccoci qui con la sintetica descrizione di una carrellata di titoli fuoriusciti, appunto, dal brainstorming di Redazione. E che, ricordiamo, non vogliono rappresentare il meglio quanto il più interessante (quantomeno dal nostro, parziale, punto di vista) di questo 2024, tra uscite di band più note ed altre più ‘nascoste’, di nicchia.

Eviteremo di ricomprendere nella nostra cernita dischi già trattati nel corso della stagione (ad esempio, per le uscite di heavy classico, vi rimandiamo al nostro apposito post), o di quelli griffati da calibri da 90 sui quali avrete già letto e sentito di tutto: Dark Tranquillity, Flotsam and Jetsam, Nightwish, Rotting Christ, My Dying Bride, Darkthrone, Bring Me the Horizon, Leprous, Ulver e Marilyn Manson, giusto per tirarne giù una decina appartenenti ai più disparati filoni metallici.

13 gen 2025

MM'S BRAINSTORMING - The most interesting of 2024 (1/3)

 



Al grido, ormai reiterato, di 10 son pochi e 100 son tanti, bissiamo il Metal Mirror’s Brainstorming dell’anno passato con uno fresco fresco relativo all’anno appena trascorso. Perché sì, anche il 2024 è stato un anno ricchissimo di uscite interessanti, tra solide conferme e mezze delusioni, nuove rivelazioni e inaspettati comeback.

Come l’anno scorso, la nostra Rassegna sarà divisa in tre puntate ma questa volta partiremo da un’analisi, in ordine decrescente, dell’insindacabile classifica del nostro Lost In Moments.

Successivamente ci dedicheremo alle altre uscite divise, sbilanciatamente, in due blocchi: 15 album rilasciati tra gennaio e aprile e altri 15 album usciti tra maggio e dicembre.

8 gen 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: WOODS OF DESOLATION


Quarantatreesima puntata: Woods of Desolation: "Torn Beyond Reason" (2011) 

Addentrarsi nelle "foreste della desolazione" non coincide per noi con il calarsi nella foschia densa ed impenetrabile di sonorità eccessivamente degradate e disorientanti; anzi: come detto qualche puntata fa in occasione dei Totalselfhatred, ad un certo punto della sua storia il depressive black metal ha saputo uscire dal suo guscio di ortodossia (ammesso che tale guscio sia mai esistito) ed entrare in contatto con la dimensione del post-black metal. 

Di questo filone gli australiani Woods of Desolation sono fra i più compromessi, costituendo essi un ibrido perfetto fra gli umori affliggenti e lacrimevoli del depressive e le vibrazioni emotive emanate dagli amplificatori fumanti del blackgaze. Dopo i seminali Abyssic Hate e i validissimi Austere, riprende in Australia il nostro viaggio nel DBM...

3 gen 2025

VIAGGIO NEL "METAL TOLKIENIANO" - INTRODUZIONE



Probabilmente ogni scrittore, nel costruire un mondo secondario, una fantasia, ogni sub-creatore desidera in qualche misura essere un vero creatore, o spera di tracciare un disegno sulla realtà: spera che le qualità peculiari di questo Mondo Secondario siano derivate dalla Realtà, o confluiscano in essa.” (J.R.R. Tolkien, “Sulle fiabe”)

C’è un prima. E un dopo.

Un prima e un dopo rispetto al 2001, anno di uscita nelle sale cinematografiche de “La Compagnia dell’Anello”, il primo film della trilogia, targata Peter Jackson, de “Il Signore degli Anelli”.

Il prima è caratterizzato da atteggiamenti contrastanti verso l’opera tolkieniana: da un lato, appassionati veri, nerd della Terra di Mezzo che leggevano e approfondivano gli scritti e la poetica del professore oxfordiano; dall’altro lo snobismo di intellettuali, scrittori affermati e, soprattutto, case editrici che non erano interessati a quelle che consideravano semplici storie per bambini con orchi, draghi, maghi e stregoni come protagonisti. In mezzo, tante e inopportune “tirate per la giacchetta”: al di là dell’Atlantico, le generazioni del flower power, tra fine sessanta/inizio settanta, ersero Tolkien a paladino della Natura, dell’anti-militarismo e dei principi di amicizia e solidarietà tra i popoli. E non poche rock band di allora cominciarono a cimentarsi con testi facenti diretto riferimento alle opere del Professore (tra cui, per importanza, citiamo qui The Allman Brothers, King Crimson e addirittura Led Zeppelin).