"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

21 giu 2025

1995: LA NOSTALGIA DI UN ANNO D'ORO


 "Quando c'è in ballo il passato, tutti diventiamo romanzieri" (Stephen King, da “Joyland”, 2013).

Questa citazione mi ha fatto riflettere. In primo luogo, partendo dalla parola “nostalgia” che è composta dal termine greco nostos, che significa “ritorno a casa”, e algos che è traducibile con "sofferenza". L’idea è, quindi, di un dolore nel trovarsi in un luogo lontano da ciò che è sicuro, confortevole, amato.

Non voglio però passare come quel vecchio che evoca il passato con il potere di edulcorare, di trasformarlo in un’antica età dell’oro da rimpiangere, ma ho cercato di pensare alla musica metal di 30 anni fa e, però, ditemi voi se non c'è da aver nostalgia (o, ancora peggio, deprimersi).

16 giu 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: SECRET STAIRWAYS



Giù per le segrete scale: Secret Stairways, "Enchantment of the Ring" (1997)

Abbiamo aperto la nostra rassegna evocando la storia a lieto fine del compositore inglese Jim Kirkwood che, attivo fin dallo scorcio finale degli anni ottanta e dopo aver operato moltissimi anni nel quasi anonimato, un giorno del 2012, navigando per internet, apprese per caso di essere divenuto una autentica Leggenda per gli appassionati del dungeon synth (genere a lui fino ad allora sconosciuto), i quali lo avevano riconosciuto come precursore e padrino del genere. 

Purtroppo non possiamo dire la stessa cosa di Matthew Davis, poli-strumentista americano che nella seconda metà degli anni novanta ha dato alla luce due lavori chiave e tutt'oggi grandemente celebrati negli ambienti del dungeon synth, ma che sarebbe morto suicida nel 2011, proprio un soffio prima che il genere venisse riscoperto e vivesse il suo rinnovato momento di popolarità. Questi due lavori, pubblicati rigorosamente in cassetta, rispondono ai nomi di “Enchantment of the Ring” (1997) e “Turning Point” (1999). Il primo in particolare verrà indicato come uno dei lavori più belli di sempre dell'epopea del dungeon synth e per questo il progetto dietro cui operava Davis, i Secret Stairways, diverrà un nome imprescindibile per la storia dell'intero genere. 

11 giu 2025

VIAGGIO NEL METAL TOLKIENIANO - SKALD OF MORGOTH_LA NICHILISTICA VOLONTA' DI POTENZA DEL "MALE"

 



Viaggio nel metal 'tolkieniano' - 5) SKALD OF MORGOTH - "The Siege of Angband" (2017)

E Melkor costruì una rocca e un arsenale […] per resistere a ogni assalto che venisse da Aman. A comandare quel luogo forte era Sauron, luogotenente di Melkor; ed esso era detto Angband” (da “Il Silmarillion”, cap. III)

Chi conosce Tolkien, e/o chi ha seguito la nostra Rassegna, si sarà reso conto come i personaggi inventati dalla fervida mente del Professore non sono mai “tagliati con l’accetta” ma, al contrario, presentano tutti una personalità fortemente problematica e sfaccettata. Che, in base agli accadimenti che li coinvolgono, muta, si evolve. Spesso facendoli diventare “altro” rispetto a come si erano presentati inizialmente al lettore.

Detto questo, va anche specificato che i classici “cattivi”, quelli malvagi tout court, nel Legendarium non mancano.

Tenendo fede alla nostra metodologia, che vorrebbe dare una panoramica a 360° dell’universo tolkieniano, oggi ci piace soffermarci su una band che, sin dal monicker, pare programmaticamente voler celebrare questo lato del mondo secondario inventato dal filologo inglese.

6 giu 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: DEPRESSIVE SILENCE


Ai vertici del dungeon synth: Depressive Silence. "Depressive Silence [II]" (1996)

Senza Mortiis il dungeon synth non sarebbe esistito o, se fosse esistito, sarebbe stato molto diverso. Sono album come "Født til å Herske", "Ånden som Gjorde Opprør" e "Keiser av en Dimensjon Ukjent" che hanno spinto orde intere di nerd a comprare una pianolina per musicare i propri mondi di fantasia; sono state le folli alchimie sonore di un "Crypt of the Wizard" a fottere il cervello di questa gente in modo irrimediabile, e non altri. Si dia dunque a Mortiis quel che è di Mortiis. 

1 giu 2025

VIAGGIO NEL METAL RURALE: SCAMPOLI FINALI TRA SACRO E PROFANO

 



La magia, noi cittadini, siamo ormai abituati a vederla come spettacolo di illusionisti e prestigiatori sotto le telecamere. Ma l'arte del far credere inizia molto prima e fa leva su coloro che sono più propensi a credere davvero che i destini possano essere influenzati in un dialogo materico, ma misterioso, con le forze della Natura. Materico, perché la magia rurale deve avere un elemento visibile e condivisibile: qualche liquido, il calderone, le polveri derivate dalle piante, gli elementi prelevati dal corpo come capelli, peli, secrezioni varie.

Proprio la materialità della magia la rende in qualche modo affidabile: essa è misteriosa, ma pur sempre un'opera che utilizza la terra, il fango, lo sputo, la pioggia, il fuoco; insomma, quello che le persone già conoscono.

29 mag 2025

COME IL METAL ITALIANO E' DIVENTATO SE STESSO - 50 dischi per conoscere il metal italiano (new edition available!)


Cari Lettori di Metal Mirror,
nel ricordarvi che, da inizio febbraio '23, è disponibile la nuova edizione riveduta e corretta del libro in oggetto, linkiamo qui di seguito gli ultimi riscontri avuti da Truemetal.it e da Universorockandmetal.com:

https://www.truemetal.it/articoli/recensione-libro-come-il-metal-italiano-e-diventato-se-stesso

https://universorockandmetal.com/2023/02/25/come-il-metal-italiano-e-diventato-se-stesso/

La Redazione
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Finalmente è uscito! Ci riferiamo a "Come il metal italiano è diventato se stesso: 50 dischi per conoscere il metal italiano": il primo libro realizzato dalla redazione di Metal Mirror! Grazie a questa opera l'approccio "metalmirroriano" che avete imparato a conoscere (e, chissà!, ad amare) sulle pagine di questo blog, trova finalmente spazio su carta!

27 mag 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: LAMENTATION



Sonate per licantropi: Lamentation, "Fullmoon Over Faerhaaven" (1995) 

Nelle puntate precedenti si è visto come il contributo alla causa della nascita del dungeon synth fosse venuto principalmente da artisti dediti al black metal. Se Mortiis è riuscito a dare continuità a quel tipo di percorso, in molti altri casi non si è usciti dal rango del progetto parallelo, spesso esaurito in pochi album o addirittura demo. Abbiamo citato i due lavori dei Neptune Towers (etichetta dietro al quale si celava Fenriz dei Darkthrone), i tre dei Pazuzu (progetto in cui erano coinvolti membri dei Summoning), l’unico tomo rilasciato da Wongraven (alter ego di Satyr dei Satyricon). 

Il nostro è stato ovviamente un discorso di comodo volto a tratteggiare le gesta dei nomi più noti, ma è importante precisare che dalle nebbie del biennio 1994-1995 stava emergendo una quantità considerevole di nastri e cassettine che andavano a certificare l’avvento effettivo di un nuovo sound. Nenie senza tempo che non esalavano unicamente dalle cripte e dal terriccio umido delle tetre foreste del nord Europa, ma che si irradiavano nell'aere dei luoghi più impensati, approdando persino alle placide e soleggiate sponde dell'Egeo. E' il caso degli ateniesi Lamentation, attivi dal 1994 al 1997 ed autori di tre demo che sarebbero rimaste iscritte negli annali del dungeon synth. 

22 mag 2025

INCINERATION FESTIVAL 2025 (LONDON, 03/05/2025)


Incineration Festival: terza volta in quattro anni per il sottoscritto. Questo potrebbe far sembrare di me un irriducibile aficionado dell'oramai consolidato festival londinese dedicato al metal estremo, ma non è così: ho sempre un approccio critico nei confronti dell'Incineration, ne valuto sempre attentamente i pro e i contro, con una mano sul cuore e l'altra sul portafoglio, perchè non è sicuramente un evento a buon mercato (e quest'anno ha battuto ogni record: 85 sterline che, fra cazzi e mazzi, son diventate 92 - per un'unica giornata!). 

Nel 2022 c'erano stati gli Emperor e fu scontato andarci anche se il resto del bill era del tutto irrilevante, tanto che il mio approccio non fu molto "da festival": semplicemente andai per assistere ad un concerto degli Emperor con un paio di gruppi a fare da spalla. Nel 2023, invece, i nomi in cartellone erano ben più accattivanti e per questo il tutto divenne un'avvincente staffetta che vedeva messi in fila Asphyx, Profanatica, Rotting Christ, Suffocation, Enslaved, King Dude e Marduk. Nel 2024 non ci sono nemmeno andato (la line-up allora non mi convinse per nulla, con gli Amorphis a condurre le danze seguiti da nomi di scarsa rilevanza). 

17 mag 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: WONGRAVEN



Pure Northern Medieval Atmosphere Music: Wongraven, "Fjelltronen" (1995)

Nel 1995 il black metal norvegese viveva già una fase di piena maturità, anzi, di post-maturità, visto che nei due anni appena precedenti i nomi di punta della scena avevano rilasciato i loro lavori più significativi e seminali, certificando il consolidamento di determinati tratti stilistici (che, detto per inciso, sarebbero divenuti i codici identitari del black metal per come lo conosciamo oggi). Nel 1995, dunque, la Norvegia era già abbastanza “avanti” nel suo cammino e poteva già permettersi di guardare altrove e tentare nuove strade che permettessero di superare quegli stessi stilemi forgiati negli anni appena precedenti. Un’opera emblematica in questo senso fu “Bergtatt” degli Ulver, lavoro in cui si spingeva ulteriormente oltre la commistione fra black metal e folk. Il folk, del resto, aveva già fatto capolino in diverse produzioni precedenti (si pensi a certe uscite acustiche degli Enslaved), connaturandosi fin dall'inizio con un ingrediente che ben si sposava alla visione artistica del black metal. 

12 mag 2025

VIAGGIO NEL METAL TOLKIENIANO - NUMENOR_GLI UOMINI: TRA MORTE E LIBERO ARBITRIO

 



Viaggio nel metal 'tolkieniano' - 4) NÚMENOR - "Sword and Sorcery" (2015)

"Come ricompensa per le loro sofferenze nella lotta contro Morgoth, i Valar, i guardiani del mondo, donarono agli Edain una terra dove potessero vivere al riparo dei pericoli della Terra di Mezzo. La maggior parte di essi attraversò il mare; guidati dalla Stella di Eärendil, giunsero alla grande isola di Elenna, la più occidentale delle Terre mortali. Ivi fondarono il reame di Númenor."

"Eru volle dunque che i cuori degli Uomini indagassero oltre il mondo e che in questo essi mai trovassero pace; ma che possedessero la virtù di dare forma alla propria vita, tra le potenze e i casi del mondo, oltre la Musica degli Ainur, la quale è come un destino per tutte le altre creature […] Uno di questi doni di libertà consiste nel fatto che i figli degli Uomini abitano solo per breve tempo nel mondo vivente e che non sono vincolati a esso, e che lo lasciano presto, per andare dove gli Elfi non sanno. [...] Morte è il loro destino, il dono di Ilùvatar, che, con il consumarsi del Tempo, persino le Potenze invidieranno."

Eru, Valar, Elfi, Hobbit. Per ora abbiamo trattato, con più o meno dovizia di particolari, queste figure del Legendarium.

Ma oggi si cambia target. Oggi parliamo di noi. Parliamo degli Uomini.

E parlare di Uomini significa parlare, inevitabilmente, del Regno di Númenor. E del luogo in cui tale regno fu fondato: Elenna, l’isola a cinque punte.

7 mag 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: PAZUZU

 

Angeli e demoni...ed ancora demoni: Pazuzu, "And All Was Silent..." (1994)

Nella puntata precedente si è indicato il 1994 come l’anno zero del dungeon synth in virtù della pubblicazione in quell’anno di “Født til å Herske”, album di debutto del grande Mortiis, generalmente considerato il padre fondatore del genere. Prima vi erano state release che con il dungeon synth si sono incrociate solo per caso. Mi riferisco ai lavori dei primi anni novanta di Jim Kirkwood o a un “Black Aria” di Glenn Danzig, edito nel 1992: illustri predecessori che tuttavia non contano ai fini del nostro discorso in quanto, come abbiamo visto, entrambi si sono mossi lungo sentieri estranei alla strada maestra che il dungeon synth avrebbe di lì a poco battuto configurandosi come controparte atmosferica del black metal

2 mag 2025

"THE SHROUDS": CRONENBERG E IL DEATH METAL CONTEMPORANEO

 


Il nuovo film di Cronenberg, "The Shrouds" (letteralmente I sudari), è una buona rappresentazione, molto concettuale come nello stile più recente del regista, del rapporto col pensiero della morte.

Cronenberg è un regista che da sempre riflette sul senso ultimo della “materia”, partendo dal tema della malattia che disintegra il corpo, la matericità dei sentimenti e degli stati d’animo ("Brood - La covata malefica"), la suddivisione dell’individuo in più parti di sé complementari o doppie ("Inseparabili"), la metamorfosi dell’uomo in qualcosa di diverso e più consapevole ("Videodrome", "La mosca") con esiti in aberrazioni o mostruosità. Ad un certo punto il tutto diventa meno visuale, o meglio sempre visuale ma più metaforico, cosicché ci si sposta verso l’indagine sull’ineluttabilità del proprio sé, che come un tumore avviluppa il cambiamento e lo stritola da dentro ("A History of Violence"), l’illusione del controllo della mente e la concretezza della follia, rispetto a cui non c’è una terza via (Maps to the Stars"), e così via.

27 apr 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: MORTIIS


Dungeon synth anno zero: Mortiis,"Født til å Herske" (1994)

Ogni genere (o sottogenere che sia) ha i suoi artisti emblematici, le sue opere fondanti. Per il dungeon synth certamente Mortiis e “Født til å Herske” lo sono. Basti pensare che il nome stesso del genere, molti anni dopo, avrebbe tratto ispirazione proprio dal nome della etichetta personale di Mortiis, la Dark Dungeon Music, tramite la quale il musicista norvegese avrebbe realizzato i suoi primi seminali lavori. 

22 apr 2025

RECENSIONE: "EXHAUST" (PYRRHON)

 


I Pyrrhon sono una band imprevedibile. 

L'imprevedibilità è una cosa piuttosto ingannevole nella vita. È orribile quando accade in bagno o all'Agenzia delle Entrate o durante la manutenzione dell'auto. Quando si tratta di musica, però, ha il potenziale per essere uno degli elementi più grandi su cui una band può appoggiarsi. 

La band newyorkese si è appoggiata così tanto all'imprevedibilità che il loro quinto album in studio, "Exhaust", è stato pubblicato il 06 settembre 2024 senza alcun annuncio precedente. L'album è semplicemente apparso su Bandcamp e i loro fan hanno ricevuto una bella sorpresa.

17 apr 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: JIM KIRKWOOD


Prima del dungeon synth: Jim Kirkwood ,"Where Shadows Lie" (1990)

Il documentario “Searching for Sugar Man” (regia di Malik Bendjelloul, anno 2012) racconta la straordinaria storia del cantautore americano Sixto Rodríguez. Attraverso la diffusione di una serie di suoi bootleg nel Sudafrica dell’Apartheid nel corso degli anni settanta, il musicista era divenuto un nome di culto, quasi una sorta di Bob Dylan per una generazione di giovani che si erano riconosciuti nella sua musica e nei suoi testi impegnati. La cosa straordinaria è che il Nostro era assolutamente ignaro di questo inatteso scoppio di popolarità, anzi, a seguito delle scarsissime vendite negli USA dei suoi album (“Cold Fact” e “Coming from Reality”, rispettivamente del 1970 e del 1971), si era ritirato a vita privata conducendo una esistenza umile ed anonima lavorando come operaio edile. Solo nel 1997 egli apprese della propria popolarità in Sudafrica quando due suoi fan realizzarono un sito internet (“The Great Hunt Rodriguez”) per reperire sue notizie e rintracciare il loro idolo. 

Ma perché citare la figura di Sixto Rodríguez per inaugurare una rassegna sul dungeon synth che, come genere musicale, è quanto di più lontano ci possa essere dal cantautorato di protesta? Perché, fatte le dovute proporzioni e rapportata proprio al mondo del dungeon synth, la storia del compositore inglese Jim Kirkwood non è poi così distante da quella del cantautore americano... 

12 apr 2025

VIAGGIO NEL METAL TOLKIENIANO - AINULINDALE_LA MUSICA DEGLI AINUR TRA CREAZIONE E SUB-CREAZIONE

 



Viaggio nel metal 'tolkieniano' - 3) AINULINDALE - "Nevrast" (2014)

"Allora Ilùvatar disse: - Del tema che vi ho esposto, io voglio che voi adesso facciate, in congiunta armonia, una Grande Musica. E poiché vi ho accesi della Fiamma Imperitura, voi esibirete i vostri poteri nell’adornare il tema stesso, ciascuno con i propri pensieri e artifici, dove lo desideri. Io invece siederò in ascolto, contento del fatto che tramite vostro una grande bellezza sia ridesta in canto -“ (taken from “Il Silmarillion”)

Chiediamo venia ma, per questo terzo capitolo della nostra Rassegna, ci rendiamo arbitrariamente protagonisti di un doppio salto carpiato: e temporale e stilistico.

Infatti, rispetto ai BarroQuejon, facciamo un balzo di ben 11 anni, dal 2003 al 2014. E, soprattutto, usciamo dal metal…

7 apr 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: ESCAPISMO PER ANIME VISIONARIE




In principio fu la pandemia. Tempi cupi ed isolamento ci portarono ad esplorare le potenzialità della nostra immaginazione, a sfondare quei muri di pietra delle nostre abitazioni per accendere a spazi ed orizzonti ampissimi che le pareti della nostra mente, invece, potevano benissimo contenere. Finimmo così nelle braccia dell'atmospheric black metal. Poi la situazione ci sfuggì di mano, incapaci di tornare alla realtà, nonostante le porte delle nostre case si sarebbero riaperte e la dimensione della vita sociale avrebbe, non senza esitazioni, attecchito nuovamente. Gli strascichi di quella enorme/abnorme esperienza collettiva rimasero saldamente ramificati nelle nostre esistenze e comunque, là fuori, ci avrebbero atteso guerre terribili e disastri naturali. Scaturirono di getto, come una fisiologica conseguenza, le rassegne sul funeral doom e sul depressive black metal: uno scavo esistenziale che sì, era iniziato per estraniarci dalla opprimente realtà, ma che in parte rinnegava le premesse originarie, rappresentando non più una sorta di evasione, ma un esorcismo per proteggerci dai mali del mondo

Affrontando adesso un genere come il dungeon synth crediamo di chiudere il cerchio di questa sorta di tetralogia di rassegne, rinnovando la connessione con gli escapisti intenti che, in origine, ci hanno spinto ad intraprendere la scoperta e l'esplorazione approfondita di questi generi di nicchia del metal estremo.

2 apr 2025

MILLE MOTIVI PER NON ANDARE AD UN CONCERTO DEI CARPATHIAN FOREST (ED UN PAIO PER ANDARCI!) - LONDON, 20/03/2025


Avevo sostanzialmente un solo valido motivo per andare a vedere i Carpathian Forest contro mille altri per cui non sarei dovuto andare. La ragione per cui alla fine ho fatto mio il biglietto - e tutto sommato senza batter ciglio - è radicato nella mia inguaribile sistematicità con cui affronto e gestisco le mie passioni, inclusa la musica: in fondo i Carpathian Forest sono un gruppo storico - mi son detto - esponenti di diritto della gloriosa ondata di band norvegesi degli anni novanta. Ed io, da sempre appassionato di black metal norvegese, tendo a farmeli tutti i concerti di questi gruppi, laddove possibile. I Carpathian Forest, più o meno, sono gli ultimi rimasti da depennare dalla mia lista personale. 

Ma come dicevo c'erano anche molte ragioni per non andare. Provo ad elencarle... 

28 mar 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: ETHEREAL SHROUD



Cinquantesima puntata: Ethereal Shroud - "Trisagion" (2021) 

Dopo cinquanta post e quasi due anni di rassegna mi piacerebbe concludere con una band non proprio qualunque, anche a costo di andare un po’ fuori tema. Spero che me lo concediate, ma dopo tanto patire sono sicuro che avrete un occhio di riguardo... 

Ethereal Shroud, due soli album rilasciati, due capolavori. Chi li conosce? Secondo me in pochi, troppo pochi, eppure ci troviamo di fronte a qualcosa di sensazionale. Bene, ora posso anche calare la maschera del fine intenditore e confessare che li ho scoperti nel corso di questa rassegna, in quanto il loro debutThey Became the Falling Ash”, del 2015, l’ho ritrovato qualche volta nelle classifiche dei migliori album depressive black metal. Ma non è di questo bellissimo tomo che vi voglio parlare oggi, bensì del seguito (e ad oggi canto del cigno del progetto) “Trisagion”, del 2021, che io definirei una declinazione assolutizzante di black metal

23 mar 2025

NAPALM DEATH & FRIENDS: CAMPAIGN FOR MUSICAL DESTRUCTION (LONDON, 07/03/2025)

Campaign for Musical Destruction. Eccoci di nuovo qua, dopo un anno esatto, all’Electric Brixton a celebrare l’Estremo insieme ai Napalm Death e ai loro amici: un appuntamento annuale a cui oramai non ci sentiamo più di rinunciare per la qualità, l’assortimento e la coerenza della proposta.

Come accaduto l'anno scorso, è il pacchetto nel complesso ad attrarmi: a precedere i padroni di casa avremo nell'ordine Brat, Full of Hell e gli storici Crowbar, tre nomi assai diversi fra loro, con storie diverse e che per giunta conosco molto poco, ma che per motivi altrettanto diversi mi attirano e, soprattutto, mi sembrano perfetti nel condividere lo stesso palco. Un plauso dunque ai Napalm Death (o a chi per loro) che sono riusciti per l'ennesima volta a tirare fuori dal cilindro un ottimo (mini) festival di musica estrema

18 mar 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: NONE

 


Quarantanovesima puntata: None - "Damp Chill of Life" (2019) 

Capisco benissimo che non ci si mette a suonare depressive black metal con l’obiettivo della notorietà, per la brama della fama e del successo, mossi dal desiderio di esser fermati per la strada per un autografo o dall'idea che una folla di groupy si accalchi alla porta del proprio camerino. Al tempo stesso mi chiedo quale sia la reale motivazione per cui certe band preferiscono puntare sull’anonimato assoluto in un mondo in cui oramai a nessuno frega un cazzo di nessuno, tanto più se suoni depressive black metal. In fondo non chiediamo nome e cognome, indirizzo e codice fiscale: ci bastano anche solo il nome d’arte più idiota di questo mondo (e nel depressive si sprecano) e lo strumento che si suona, giusto per capire chi fa cosa, per meglio comprendere la natura delle forze messe in campo, il modus operandi della band e dunque la musica stessa. 

13 mar 2025

VIAGGIO NEL METAL TOLKIENIANO - BARROQUEJON_UNA QUESTIONE DI..."QUEST"!

 


Viaggio nel metal 'tolkieniano' - 2) BARROQUEJON - "Concerning the Quest, the Bearer and the Ring" (2003)

Have hopes for a better quest / take care of yourself / and dare the Black Lord / and destroy the One Ring / […] Farewell, friend, don’t forget to return…Someday” (taken from “Hopes for a Better Quest”)

E chi minchia sono i BarroQuejón?!? Mai sentiti, dai!

Si, vero. Mai sentiti. Prima…

Quando mi sono imbattuto nel loro nome, durante lo studio e la ricerca svolte per stilare questa Rassegna, non mi sarei mai aspettato di poter includere una sconosciuta band cilena. E invece…le vie del tolkienianesimo sono infinite. Anche fuori dal metal (ma liminari ad esso, come in questo caso).

8 mar 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: MY USELESS LIFE




Quarantottesima puntata: My Useless Life - "My Useless Life" (2018) 
 
La mia vita inutile, che bel modo di presentarsi al mondo! I My Useless Life si insinuano nel panorama del depressive black metal degli anni dieci con un monicker a dir poco forte e in perfetto stile suicidal, per poi però confezionare una proposta non così estrema come ci si potrebbe aspettare. 
 
Già le copertine, inusuali, tutte in tema e molto coerenti fra di loro, sono un indizio sul fatto che ci troviamo innanzi ad una realtà che potrebbe riservarci delle sorprese. 
 

3 mar 2025

10 ANNI DI METAL MIRROR



Salve, il mio nome è Metal Mirror, sono un blog ed oggi è il mio compleanno: compio dieci anni

Dieci anni son passati dal giorno in cui il mio primo post è stato pubblicato, ma non starò oggi a sfrangiarvi i coglioni con ampollose auto-celebrazioni. A chi importa, in fondo, che cosa c'è scritto su Metal Mirror? 

26 feb 2025

ALBION DUNGEON FEST - DAY 2

 



Albion Dungeon Fest - giorno due

Domenica 16 febbraio, un sole pallido splende sullo sfondo di un cielo grigio, cosa che secondo gli standard di Londra è quasi da considerare come una bella giornata. E' comunque freddo. Giungo con moltissima calma al New Cross Inn, un po’ intimorito  innanzi alla prospettiva di dover stare altre otto ore in piedi ad ascoltare dungeon synth (cliccate qui se volete vedere cosa è successo il primo giorno - sabato 15 febbraio). 

Otto ore che - è sempre bene ricordarlo - culmineranno con l'esibizione di Mortiis, il padre del dungeon synth, e dunque coronamento perfetto di suddetta maratona. Forza e coraggio, ce la faremo!

25 feb 2025

ALBION DUNGEON FEST - DAY 1



Il barrocciaio è colui che conduce il barroccio. Il barroccio è un carro a due ruote, una specie di calesse antidiluviano che si utilizzava per trasportare carichi pesanti da un centro abitato all'altro prima dell'avvento dei mezzi di trasporto a motore. Nel gergo toscano (in particolare lo usano in senso spregiativo i livornesi per riferirsi ai pisani) il termine barrocciaio indica una persona grezza e sguaiata. Io personalmente - non so se in modo improprio - ho sempre inteso la parola in una accezione più ampia, estendendone il significato a sinonimo di cialtrone, grossolano, non raffinato. 

Ecco, fino a qualche tempo fa ho considerato l'intera carovana del dungeon synth come una congrega di barrocciai. Quelle nenie elementari suonate da mani inesperte, le tre note ripetute allo sfinimento, le trombette, i timpani al silicone, i famigerati "organetti Bontempi": per tutto questo insieme di cose mi son sempre tenuto debitamente alla larga dal dungeon synth, tuttavia qualcosa ultimamente è cambiato nella mia testa e per imperscrutabili motivi ho iniziato ad ascoltarlo, diventandone anche - molto recentemente - un appassionato. 

Per chi non lo conoscesse, il dungeon synth è un tipo di musica elettronica originata negli anni novanta come costola atmosferica del black metal e che - in estrema sintesi ed in termini profani - potremmo definire come un incrocio fra dark-ambient e musica medievale fatta con le tastierine. Ci sarebbero poi molte altre cose da aggiungere sul conto del dungeon synth, e per coloro che fossero interessati posso solennemente annunciare che molto presto, proprio sulle pagine di Metal Mirror, sarà resa pubblica una lunga, esaustiva ed avvincente rassegna sull'argomento. 
 
L'idea di scrivere una serie di articoli sul dungeon synth si è intrecciata in modo indissolubile con quella di partecipare il 15 e il 16 febbraio scorsi all'Albion Dungeon Fest, il primo grande festival nel Regno Unito dedicato a queste sonorità. Inizialmente la cosa mi pareva altamente improbabile, considerati sia il costo di 85 sterline che lo scarso interesse storicamente nutrito per il genere da parte del sottoscritto. Ma poi con il tempo, mano a mano che mi addentravo nei meandri di queste sonorità e ne imparavo a cogliere gli aspetti positivi, questa maratona di due giorni mi è risultata sempre più appetibile, fin quando non mi è sembrato inevitabile andarci. E allora andiamoci, mi son detto!

21 feb 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: NO POINT IN LIVING



Quarantasettesima puntata: No Point in Living - "I Will Die Tomorrow..." (2017) 
 
Se con i Be Persecuted ci siamo spinti fino in Cina, non ce le sentiamo di liquidare l'intero Oriente con un solo (ottimo) album. Di sicuro ci saranno in area asiatica milioni e milioni di band valide dedite al depressive black metal, quanto a noi decidiamo di fare tappa in Giappone, per la precisione a Sapporo, che non è solo il luogo che dà il nome ad una delle più note birre giapponesi, ma anche la base operativa di Yu, attivo dal 2015 con il progetto disumanamente prolifico No Point in Living
 
Dico disumanamente prolifico, perché una discografia così sterminata non si è mai vista: dopo manco nove anni di attività, già siamo quasi a quota quaranta full-lenght e si è perso il conto delle altre release fra EP, singoli e split. Non scherzo: si pensi solo al fatto che il progetto esordiva discograficamente nel 2017 con il singolo "End of My Life" e che entro la fine dello stesso anno avrebbe rilasciato ben cinque (dico cinque) full-lenght. E per non farsi mancare nulla ci ha fatto incastrare anche il singolo di Natale ("A Mournful Christmas").  
 
Come orientarsi in casi come questo? Andare a caso e sperare di avere fortuna... 

16 feb 2025

CUORE O CERVELLO? UNA RIFLESSIONE SUL 2024 DI D. TOWNSEND & OPETH

 



No, nonostante l’età avanzata non ce ne siamo dimenticati.  Non ci siamo rincoglioniti a tal punto.

E come avremmo potuto, del resto?

Parlo del nuovo album del Devin. E di quello degli Opeth.

11 feb 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: PSYCHONAUT 4



Quarantaseiesima puntata: Psychonaut 4 - "Dipsomania" (2015) 
 
Dopo svariate puntate in cui abbiamo avuto modo di esplorare diverse e molteplici sfaccettature dell'universo del depressive black metal è tempo di considerare un nome grosso del genere, uno di quelli da top-ten: ecco dunque a voi gli Psychonaut 4
 
E chi cazzo sono gli Psychonaut 4?!? si domanderanno tutti quelli che non sono proprio dentro dentro il DBM. Si tratta di un sestetto proveniente dalla Georgia che includiamo nella nostra rassegna non per motivi folcloristici (anche se la mera curiosità di ascoltare del prelibato metallo georgiano sarebbe pure lecita), ma perché suddetta band è riuscita a dare alla luce (od alle tenebre, fate voi!) uno degli esempi più brillanti di DBM di ultima generazione: “Dipsomania”. In una ipotetica classifica dei dieci migliori album di DBM di sempre, credo che il tomo in questione dovrebbe proprio presenziare. Vediamo insieme perché... 

6 feb 2025

VIAGGIO NEL METAL TOLKIENIANO - RIVENDELL_ANCHE GLI ELFI, A VOLTE, PIANGONO...

 



Viaggio nel metal 'tolkieniano' - 1) RIVENDELL - "Elven Tears" (2003)

I sang of leaves, of leaves of gold, and leaves of gold there grew:

O wind I sang, a wind there came and in the branches blew.”

(taken from “Galadriel’s Song of Eldamar”, by J.R.R. Tolkien)

Lacrime elfiche.

Cominciamo così, in allegria, la nostra rassegna sul ‘metal tolkieniano’. E lo facciamo con i Rivendell, one man band austriaca proveniente da Hallwang, piccolo paese a nord-est di Salisburgo.

La nostra scelta per "battezzare" questa Rassegna ricade su Gerold Laimer (in arte Falagar), mastermind del progetto, per diverse ragioni. In primis per il monicker adottato: Rivendell (Imladris in sindàrin, la principale lingue elfica) è, infatti, il nome originale di Gran Burrone (o Forraspaccata o Valforra, a seconda di quale traduzione italiana preferiate), cioè il più conosciuto reame elfico della Terra-di-Mezzo, governato dal saggio Elrond (il re Noldor interpretato, nella trilogia jacksoniana, dall’ottimo Hugo Weaver).

1 feb 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: GHOST BATH


Quarantacinquesima puntata: Ghost Bath - "Moonlover" (2015)

Parlando dei Woods of Desolation abbiamo già visto come, a partire da un certo punto in poi (direi intorno agli anni dieci), siano iniziate a proliferare proposte gravitanti in un’area grigia fra il depressive black metal e il blackgaze. Andiamo a rimpolpare la categoria con i Ghost Bath, una delle realtà più spinte in questo senso. Sono più depressive o blackgaze questi Ghost Bath? 

Di sicuro son dei gran burloni, visto che all’inizio della loro carriera si sono spacciati per cinesi (ma perché poi? Perché il black metal cinese vende di più?!?) per poi rivelare nel 2015 di essere invece americani con base nel North Dakota. Ma è cosa nota che negli ambienti del depressive pullulano i simpaticoni, ecco perché alla fine abbiamo deciso di includere pure loro nella nostra rassegna... 

27 gen 2025

VIAGGIO NEL METAL RURALE_VIII - PESTE NOIRE: LA MALATTIA COME "SOFFIO VITALE" , LA TERRA COME CORPO

 


Peste Noire sono coloro che hanno dato risonanza all'argomento rurale in maniera efficace. Sicuramente hanno indotto una corrente. La prima fase, quella più ideologica, visionaria e meno politica, ci racconta la nascita dei Peste Noire dalla terra, e il senso del legame tra terra e identità, passando per l'avversione al Dio monoteistico. Un percorso in parte noto, ma con alcune peculiarità da segnalare, data la rilevanza dei testi nel progetto.

22 gen 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: HAPPY DAYS

 


Quarantaquattresima puntata: Happy Days - "Cause of Death: Life" (2012) 

Sunday, Monday, Happy Days 
Tuesday, Wednesday, Happy Days 
Thursday, Friday, Happy Days 
Saturday, what a day 
Rockin' all week with you!

Vi ricordate la vecchia sigla di "Happy Days"? Bene, toglietevela dalla testa perché oggi si parla di suicidal al 100% e lo facciamo proprio con gli  Happy Days: un monicker, questo, che certo non passa inosservato, soprattutto se associato al bellissimo logo con i due cappi che pendono ai lati. Ci si rifà alla popolarissima serie TV americana, certo, ma i punti di contatto terminano con l’ironica scelta del nome. Continua così la nostra rassegna con una band di primissimo piano per quanto riguarda il corso recente del depressive black metal.

17 gen 2025

MM'S BRAINSTORMING - The most interesting of 2024 (3/3: maggio-dicembre)





 

Dopo i primi quindici album del periodo gennaio-aprile, proseguiamo con i quindici dei restanti 8 mesi! 

Maggio si apre alla grandissima con i…:

15 gen 2025

MM'S BRAINSTORMING - The most interesting of 2024 (2/3: gennaio-aprile)

 




Dopo l’approfondimento dei 10 album della classifica metalmirroriana, come promesso, eccoci qui con la sintetica descrizione di una carrellata di titoli fuoriusciti, appunto, dal brainstorming di Redazione. E che, ricordiamo, non vogliono rappresentare il meglio quanto il più interessante (quantomeno dal nostro, parziale, punto di vista) di questo 2024, tra uscite di band più note ed altre più ‘nascoste’, di nicchia.

Eviteremo di ricomprendere nella nostra cernita dischi già trattati nel corso della stagione (ad esempio, per le uscite di heavy classico, vi rimandiamo al nostro apposito post), o di quelli griffati da calibri da 90 sui quali avrete già letto e sentito di tutto: Dark Tranquillity, Flotsam and Jetsam, Nightwish, Rotting Christ, My Dying Bride, Darkthrone, Bring Me the Horizon, Leprous, Ulver e Marilyn Manson, giusto per tirarne giù una decina appartenenti ai più disparati filoni metallici.

13 gen 2025

MM'S BRAINSTORMING - The most interesting of 2024 (1/3)

 



Al grido, ormai reiterato, di 10 son pochi e 100 son tanti, bissiamo il Metal Mirror’s Brainstorming dell’anno passato con uno fresco fresco relativo all’anno appena trascorso. Perché sì, anche il 2024 è stato un anno ricchissimo di uscite interessanti, tra solide conferme e mezze delusioni, nuove rivelazioni e inaspettati comeback.

Come l’anno scorso, la nostra Rassegna sarà divisa in tre puntate ma questa volta partiremo da un’analisi, in ordine decrescente, dell’insindacabile classifica del nostro Lost In Moments.

Successivamente ci dedicheremo alle altre uscite divise, sbilanciatamente, in due blocchi: 15 album rilasciati tra gennaio e aprile e altri 15 album usciti tra maggio e dicembre.

8 gen 2025

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: WOODS OF DESOLATION


Quarantatreesima puntata: Woods of Desolation: "Torn Beyond Reason" (2011) 

Addentrarsi nelle "foreste della desolazione" non coincide per noi con il calarsi nella foschia densa ed impenetrabile di sonorità eccessivamente degradate e disorientanti; anzi: come detto qualche puntata fa in occasione dei Totalselfhatred, ad un certo punto della sua storia il depressive black metal ha saputo uscire dal suo guscio di ortodossia (ammesso che tale guscio sia mai esistito) ed entrare in contatto con la dimensione del post-black metal. 

Di questo filone gli australiani Woods of Desolation sono fra i più compromessi, costituendo essi un ibrido perfetto fra gli umori affliggenti e lacrimevoli del depressive e le vibrazioni emotive emanate dagli amplificatori fumanti del blackgaze. Dopo i seminali Abyssic Hate e i validissimi Austere, riprende in Australia il nostro viaggio nel DBM...

3 gen 2025

VIAGGIO NEL "METAL TOLKIENIANO" - INTRODUZIONE



Probabilmente ogni scrittore, nel costruire un mondo secondario, una fantasia, ogni sub-creatore desidera in qualche misura essere un vero creatore, o spera di tracciare un disegno sulla realtà: spera che le qualità peculiari di questo Mondo Secondario siano derivate dalla Realtà, o confluiscano in essa.” (J.R.R. Tolkien, “Sulle fiabe”)

C’è un prima. E un dopo.

Un prima e un dopo rispetto al 2001, anno di uscita nelle sale cinematografiche de “La Compagnia dell’Anello”, il primo film della trilogia, targata Peter Jackson, de “Il Signore degli Anelli”.

Il prima è caratterizzato da atteggiamenti contrastanti verso l’opera tolkieniana: da un lato, appassionati veri, nerd della Terra di Mezzo che leggevano e approfondivano gli scritti e la poetica del professore oxfordiano; dall’altro lo snobismo di intellettuali, scrittori affermati e, soprattutto, case editrici che non erano interessati a quelle che consideravano semplici storie per bambini con orchi, draghi, maghi e stregoni come protagonisti. In mezzo, tante e inopportune “tirate per la giacchetta”: al di là dell’Atlantico, le generazioni del flower power, tra fine sessanta/inizio settanta, ersero Tolkien a paladino della Natura, dell’anti-militarismo e dei principi di amicizia e solidarietà tra i popoli. E non poche rock band di allora cominciarono a cimentarsi con testi facenti diretto riferimento alle opere del Professore (tra cui, per importanza, citiamo qui The Allman Brothers, King Crimson e addirittura Led Zeppelin).