Il barrocciaio è colui che conduce il barroccio. Il barroccio è un carro a due ruote, una specie di calesse antidiluviano che si utilizzava per trasportare carichi pesanti da un centro abitato all'altro prima dell'avvento dei mezzi di trasporto a motore. Nel gergo toscano (in particolare lo usano in senso spregiativo i livornesi per riferirsi ai pisani) il termine barrocciaio indica una persona grezza e sguaiata. Io personalmente - non so se in modo improprio - ho sempre inteso la parola in una accezione più ampia, estendendone il significato a sinonimo di cialtrone, grossolano, non raffinato.
Ecco, fino a qualche tempo fa ho considerato l'intera carovana del dungeon synth come una congrega di barrocciai. Quelle nenie elementari suonate da mani inesperte, le tre note ripetute allo sfinimento, le trombette, i timpani al silicone, i famigerati "organetti Bontempi": per tutto questo insieme di cose mi son sempre tenuto debitamente alla larga dal dungeon synth, tuttavia qualcosa ultimamente è cambiato nella mia testa e per imperscrutabili motivi ho iniziato ad ascoltarlo, diventandone anche - molto recentemente - un appassionato.
Per chi non lo conoscesse, il dungeon synth è un tipo di musica elettronica originata negli anni novanta come costola atmosferica del black metal e che - in estrema sintesi ed in termini profani - potremmo definire come un incrocio fra dark-ambient e musica medievale fatta con le tastierine. Ci sarebbero poi molte altre cose da aggiungere sul conto del dungeon synth, e per coloro che fossero interessati posso solennemente annunciare che molto presto, proprio sulle pagine di Metal Mirror, sarà resa pubblica una lunga, esaustiva ed avvincente rassegna sull'argomento.
L'idea di scrivere una serie di articoli sul dungeon synth si è intrecciata in modo indissolubile con quella di partecipare il 15 e il 16 febbraio scorsi all'Albion Dungeon Fest, il primo grande festival nel Regno Unito dedicato a queste sonorità. Inizialmente la cosa mi pareva altamente improbabile, considerati sia il costo di 85 sterline che lo scarso interesse storicamente nutrito per il genere da parte del sottoscritto. Ma poi con il tempo, mano a mano che mi addentravo nei meandri di queste sonorità e ne imparavo a cogliere gli aspetti positivi, questa maratona di due giorni mi è risultata sempre più appetibile, fin quando non mi è sembrato inevitabile andarci. E allora andiamoci, mi son detto!